sabato 8 gennaio 2011
La barbarie nazista del sionismo dello stato di Usraele in Palestina
Omar al-Qawasmeh, 65 anni, palestinese, è stato ammazzato ieri nella notte, mentre dormiva il sonno dei giusti nel suo letto ad Hebron: lo hanno massacrato come un cane, peggio di un cane, per un "errore di identificazione" da un'unità scelata israeliana penetrata nella sua abitazione per catturare un ricercato di Hamas. Secondo l'esercito sionista usraeliano "i soldati hanno sparato perchè si sono sentiti minacciati e non erano al corrente della presenza del vecchio". Assassini spietati e criminali, addestrati ad ammazzare a sangue freddo, travestiti da soldati di un esercito combattente di cui tuttavia non rispettano le regole e le leggi internazionali, "sparano se e quando si sentono minacciati": da chi? quando? perchè? In Italia è punita severamente anche l'uccisione degli animali: nello stato di Usraele è giustificata quella degli umani, purchè arabi, islamici, palestinesi. La loro vita, nella loro patria palestinese, a casa loro, vale molto meno di quella di cani e gatti in Italia, che godono di migliore e maggiore tutela. Il genocidio dei palestinesi di Cisgiordania e Gaza continua dalla fondazione dello stato di Israele nel 1948. Anche negli ultimi giorni altri omicidi, come sempre, hanno infangato l'onore e la dignità dello stato ebraico (se mai ne ha avuti, viste le modalità di nascita e mantenimento in vita, a scapito di quella degli abitanti aventi diritto). Negli ultimi giorni sempre i gloriosi militari di Tsahal hanno crivellato di colpi un manovale colpevole di essere entrato in una zona preclusa e ammazzato una donna di 36 anni, Juwaher Rahma coi gas lacrimogeni. La memoria della Shoah nazista è insozzata dalla Nakba sionista che continua sistematica da 63 anni, con crimini di guerra e contro l'umanità degni dei peggiori misfatti nazisti: il mondo fa finta di non vedere o addirittura, come il governo Berluskoni, appoggia e giustifica i delitti del sionismo internazionale. (Vedi anche "Crimini di guerra... del 7 gennaio 2011 e altri articoli corrispondenti)
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