Non c'era evidentemente bisogno delle rivelazioni di WikiLeaks per confermare la deriva guerrafondaia e criminale di guerra dello stato sionista imperialista espansionista militarista razzista teocratico colonialista di Usraele. Da quando esiste, i fatti della Storia parlano tragicamente da soli. Il dramma della Nakba inchioda i suoi responsabili sionisti sul banco degli imputati e dei responsabili che dio potrà - forse - perdonare, ma non io. La tragedia della Shoah è stata (e continua ad essere) ignobilmente strumentalizzata, al fine di giustificare i mezzi nazisti e razzisti coi quali lo stato israeliano pretende di avere il diritto di colonizzare le popolazioni palestinesi con il terrore, l'occupazione militare, l'espulsione, l'espropriazione delle fonti di vita dall'acqua agli ulivi, gli omicidi "mirati", l'assassinio e il genocidio. Dopo le guerre del 1948, 1956, 1967, 1973, 1982, 2006, 2008, in un dispaccio fatto conoscere da WikiLeaks si certifica la volontà di combattere una guerra anche nel 2009 contro Gaza e il Libano, con l'aggravante che anche questa volta si sarebbe trattato di una carneficina ai danni di popolazioni inermi e indifese, selvaggiamente massacrate perchè ritenute responsabili in massa della resistenza armata dei patrioti che lottano per la liberazione nazionale dei territori occupati da Israele (che li ritiene "terroristi", così come i nazisti definivano "banditi" i partigiani della Guerra di Liberazione in Italia dal 1943 al 1945). "Sto preparando l'esercito israeliano a una guerra di larga scala": così il capo di stato maggiore israeliano Gabi Ashkenazi in un documento dell'ambasciata statunitense a Tel Aviv del 15 novembre 2009. Evidentemente il generale pensava di non essere pronto nel 2009, ma sta continuando a prepararsi a scatenare guerre infami, spacciate per difesa del popolo israeliano, proposto ancora una volta come vittima, quando ormai palesemente è carnefice di se stesso e della popolazione palestiese da almeno 63 anni!
"Ogni verità ignorata prepara la sua vendetta" (Ortega y Gasset): spero non sia vero!
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