10 febbraio 2014. Nel Giorno del Ricordo delle Foibe e degli Esuli Istriani e Dalmati, scopro che, inutilmente fino ad oggi, vari cittadini italiani, fra cui anche il sindaco di Calalzo, hanno tentato di far togliere (alla memoria) al maresciallo Tito - che ne era stato insignito dall'ora Presidente della Repubblica Sraragat - l'importante onorificenza del Gran Cordone al Merito delle Repubblica, in quanto incompatibile cogli ordini delinquenziali impartiti da Tito di eliminare e infoibare decine di migliaia di italiani dal 1945 in poi.
Il Cerimoniale del Gran Cordone ha giustificato la mancata revoca colla spiegazione che sia impossibile in quanto l'insignito "è deceduto"! In Austria tuttavia ciò non ha affatto impedito di togliere a Tito tutte le analoghe onorificenze per misfatti simili. Anche la Slovenia, facente parte della Repubblica Yugoslava fino al 1991, ha cambiato nome alle strade intitolate al criminale di guerra, per i crimini contro l'umanità da lui commessi.
L'Italia onora - o, meglio, fa finta di onorare - le (decine di) migliaia di vittime dell'Istria e Dalmazia massacrate dal boia Tito e insieme continua a onorare il criminale di guerra yugoslavo col Gran Cordone al Merito della Repubblica: io, purtroppo, sono cittadino di questo stato!
Nessun commento:
Posta un commento