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martedì 11 febbraio 2014

11 febbraio 1929/2014

    Nessuno ricorda oggi l'85° anniversario del (Santo ?) Concordato stipulato fra la monarchia sabaudo-fascista-badogliana e la Chiesa Cattolica dello Stato della Città del Vaticano, il cui Capo Assoluto Pio XI era riuscito a definire il Duce del Fascismo "l'Uomo che la Provvidenza ci ha inviato ecc...". Evidenti gli interessi del Regime e delle due monarchie, fascista e cattolica, nello stipulare gli accordi-ghigliottina per lo Stato Italiano.
    Togliatti, dopo il crollo del Fascismo, pensò bene di inserire il Concordato addirittura nella Costituzione, per meschini calcoli elettorali e per necessità e volontà di coesistenza pacifica colla (con)vincente Democrazia Cristiana della Guerra Fredda incombente.
    Il futuro pluricondannato in contumacia Craxi Bettino aggiornò e modernizzò nel 1984, in funzione e a favore delle necessità della Chiesa Cattolica, l'ignobile Concordato, per cui, ancora oggi, i cittadini italiani si ritrovano, fra l'altro, a pagare allo Stato della Città del Vaticano, 1 miliardo e mezzo di stipendi annui a insegnanti di religione cattolica, nominati dai vescovi e un altro miliardo e mezzo di 8xmille per pagare preti, chiese, Vaticano e quant'altro di tutto ciò che in qualsiasi altro paese minimamente civile sarebbe ovviamente a totale carico dei fedeli praticanti!
    I partiti grandi - nel senso della dimensione - che hanno sfasciato l'Italia in modo pervicace e sistematico dalla fine della guerra a oggi, di governo e di (finta) opposizione, nessuno escluso, continuano ad accettare ingerenze mostruose e macroscopiche nella vita quotidiana a tutti i livelli e in ogni settore della vita pubblica e istituzionale, dirigendo (?) un paese ormai ridotto allo stato semicoloniale di protettorato zuavo, papalino, pontificio e vaticano, in cui nemmeno l'immediata simpatia dell'ultimo regnante Bergoglio detto Francesco riesce a mitigare gli effetti obbrobriosi.
    Sogno un'Italia senza concordato e "i sogni di oggi saranno la realtà di domani" (Fidel Castro): o no? 

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