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sabato 15 febbraio 2014

B.:" Non ho nulla di cui vergognarmi" (?)

    15 febbraio 2014. Oggi il Sultano di (H)Ar(d)core è andato da Napolitano, a capo della delegazione di Forza Italia 2 per le finte consultazioni del nuovo (?) governo Renzi. In questo paese che dimostra di essere rimasto seppellito per sempre sotto le macerie dell'8 settembre 1943, nessuno sembra preoccuparsi del fatto che il Satrapo della Brianza, negli ultimi mesi, è stato condannato con sentenza definitiva passata in giudicato, a quattro anni di galera per il gravissimo reato di frode fiscale; è stato condannato in primo grado a 7 anni di carcere per sfruttamento della prostituzione minorile e concussione dei funzionari della Questura di Milano; poi è stato dichiarato decaduto da senatore per infamità e infine è tuttora in attesa di scontare gli arresti ai domiciliari, come previsto da una delle decine di leggi ad personam che il Mago delle Olgettine ha fatto promulgare, nell'ultimo ventennio, Cicero pro domo et persona sua!
    Insulta Alfano, ma a Renzi "auguri di tutto cuore: lo stimo, con lui si può parlare perchè non è comunista". Evidentemente l'Egoarca ritiene tale Letta e questa è la dimostrazione della peggiore mala fede e del caos cerebrale che occupa il testone blefaroplastikatokalotrikofilo del Padrone delle Ferriere Autotelemedioplutocraticomassoniche.
    Le metastasi del cancro mostruoso sviluppato dall'Olonese e da chi l'ha sostenuto con amore e affetto ricorrenti, non ultimo il PCI, PDS, DS, PD, ha ormai (s)travolto e rovesciato il mondo a sua deleteria immagine e somiglianza. Il suo pseudocarisma, coltivato scientificamente cogli strumenti del controllo televisivo e mediatico in suo possesso, è riuscito ancora, nelle elezioni di febbraio 2013, ad abbindolare un quinto degli elettori, berluskoniani, berluskimbecilli, berluskoglioni e berlsukafarabutti di ferro. Questa infamia resterà all'infinito a marcare la vita politica e sociale di questo ottosettembrino paese, lasciando indelebile il segno dell'infamia, dell'obbrobrio e dell'abominio.
    

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