Per Netanyahu e i suoi accoliti nazisionisti la domanda è un'affermazione senza punto interrogativo, ignobile favola che tenta di trasformare i carnefici in vittime e le vittime in carnefici, alla faccia della storia, della morale, della logica e della verità!
E' necessario rigettare duramente e drasticamente la pretesa, inaccettabile uguaglianza e identificazione fra antisionismo e antisemitismo.
Il sionismo è l'ideologia assurdamente nazionalista su cui, alla fine del 1800, si giustificò l'inizio dell'emigrazione dei cittadini europei di religione ebraica nella Palestina araba di religione islamica, allora facente parte, da 400 anni, dell'Impero ottomano. Sono l'ideologia imperialistica britannica e quella nazionalsocialista israeliana che hanno portato alla nascita dello stato imperialista, guerrafondaio, militarista, espansionista, colonialista, teocratico, razzista, talebano e fondamentalista di Israele, con comportamenti genocidari ai danni delle popolazioni autoctone palestinesi.
L'antisemitismo è l'ignobile teoria razzista che, presupponendo l'esistenza di una "razza" semita, vi si scaglia contro, così come fece il feroce razzismo nazionalsocialista hitleriano. Per chi, come me e il cittadino tedesco di religione ebraica Einstein, crede all'esistenza di una sola razza, quella umana, l'antisemitismo è da vituperare come teoria inaccettabile e obbrobriosa: fra l'altro, sarebbe anche antipalestinese, visto che gli arabi sono definiti anche come semiti.
Quindi l'antisionismo, inteso come critica al nazionalismo israeliano antipalestinese, è una ideologia assolutamente sostenibile ed eticamente valida e in nessun modo analogabile e collegabile all'immorale, esecrabile, razzista antisemitismo storico. Punto
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