29 gennaio 2015. "Hezbollah attacca i soldati israeliani sul Golan.": così il titolo a due pagine su La Repubblica odierna. Poi, in caratteri piccoli piccoli:" Nella ritorsione ucciso un casco blu dell'UNIFIL...i cannoni israeliani hanno colpito la postazione dell'UNIFIL 428 dove è stato ucciso un casco blu dell'ONU". Quella di Hezbollah" ....sembra essere una risposta al raid aereo israeliano del 18 gennaio in territorio siriano (sempre a ridosso del Golan) dove erano stati uccisi diversi membri di Hezbollah e un generale della guardia rivoluzionaria iraniana. Il capo degli Hezbollah aveva promesso una vendetta per queste morti".
Insomma, quando Israele massacra migliaia di palestinesi - vecchi, donne e bambini, addirittura rifugiati in scuole dell'ONU - o elimina in modo delinquenziale combattenti della resistenza antisionista che lottano contro l'occupazione militare illegale delle terre palestinesi, siriane, libanesi e via guerreggiando (?), è legittima difesa (?) e non viene nemmeno data la notizia. Quando la resistenza armata all'invasione illegale e criminale dello stato di Israele reagisce colpendo qualche soldato dell'esercito sionista, allora le geremiadi autovittimistiche di Netanyahu si scatenano insopportabili e false, immorali e inaccettabili. Minaccia e ricorda "a quelli che ci vogliono sfidare quello che abbiamo fatto nella striscia di Gaza". No comment! Il mondo onusiano non sa e non vuole reagire: usque tandem?
Nessun commento:
Posta un commento