11 gennaio 2015, domenica. A Parigi 50 capi di governo e di stato, alla testa di due milioni di cittadini, per protestare contro il terrorismo assassino di Al Qaeda e della Jihad. Fra essi Netanyahu, impunitamente autoinvitatosi ospite non gradito da Hollande, già fortemente infastidito per l'ovvia reazione israeliana al riconoscimento francese dello Stato di Palestina. Chi considera Netanyahu un terrorista, capo di uno stato canaglia, criminale di guerra e per crimini contro l'umanità, certo non comprende il senso della sua presenza accanto ad Abu Mazen, da sempre vittima sacrificale degli immorali eccessi di (il)legittima difesa, accampati e scatenati, i modo sistematico e reiterato dai governanti israeliani contro il popolo della Palestina, innocente e indifeso.
Soltanto 4 mesi fa si concludeva l'ennesima mattanza del massacro della popolazione civile di Gaza: 2150 morti, vecchi, donne e 500 bambini, assassinati addirittura dentro le scuole dell'ONU, dove pensavano - erroneamente - di poter trovare un riparo sicuro dai bombardamenti dello stato sionista, nazista, imperialista, militarista, colonialista, espansionista, talebano, fondamentalista, razzista e teocratico di Israele. Migliaia di feriti, ospedali, scuole, centrali elettriche e opere pubbliche di ogni livello distrutte, 10.000 abitazioni demolite, 100.000 sfollati rimasti senza casa, ricostruzione resa impossibile dallo strangolamento israeliano di ogni iniziativa di vita possibile del popolo palestinese di Gaza, che (per)dura da dieci anni!
E' la quinta "guerra" (così Israele definisce le mattanze genocidarie antipalestinesi) nella Striscia di Gaza!
Come poteva Netanyahu marciare contro un terrorismo di cui è (considerato) uno dei protagonisti più incalliti e convinti?
Nessun commento:
Posta un commento