Berluskoni si è finalmente autorottamato facendosi espellere per indegnità morale dal Senato. In un paese civile, la parola FINE regnerebbe sovrana: in Italia, no! D'altra parte in nessun altro paese (civile) avrebbe potuto nascere, allignare, crescere e imperare una mostruosità come quella dello Zar della Brianza! Arrivato comunque al capolinea della condanna definitiva e del rigetto dal seggio senatoriale, in attesa dell'assegnazione ai servizi sociali (sostitutivi della detenzione alla quale è stato condannato) il Pifferaio magico continua incredibilmente a (s)governare il paese che ha scassato, sfasciato, violentato, traumatizzato, distrutto, macellato, destrutturato, assassinato.
I suoi servi(tori), scherani, sicofanti, maggiordomi, cantori, apologeti, turiferari, turibolari, berluskafarabutti, berluskoglioni e berluskimbecilli, schizzano (inde)fessi in tutte le direzioni, ripetendo a memoria il rosario ripetitivo dell'ignobile panoplia delle giaculatorie e litanie proberluskoniane ad personam che Cicero pro domo sua ha inculcato nei loro cervelli eterodiretti.
Nel cerebro dell'Egoarca Autocratico Telemedioplutocraticomassonico, trionfa la convinzione che ripetere in continuazione che la terra sia quadrata, sortisca effetto persuasivo sulle masse ingenue, incolte e ignoranti che lo adorano. Le prossime (e)lezioni sveleranno l'arcano. Le sue infami televisioni promettono tempesta.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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