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mercoledì 20 luglio 2011

L'ignobile antitestamento biologico Scilipoti, Quagliarello, Berluskoni

"E' stato approvato alla Camera un obbrobrioso testamento biologico. Probabilmente contiene disposizioni anticostituzionale. Ma indipendentemente dai rilievi del capo dello Stat al momento della firma e dagli accertamenti di costituzionalità della Corte, questo è uno dei casi in cui la società civile e le forze politiche sensibili ai temi di libertà debbono mobilitarsi e lanciare il referndum abrogativo. Subito, prima ancora che il senato completi l'iter parlamentare della legge. La libera stampa parteciperà a questa mobilitazione. Noi di Repubblica certamente ci saremo." (Eugenio Scalfari, La Repubblica 17/7/11)
Il problema, purtroppo, è ancora più grave di quello posto dall'ottimo Scalfari. Non dobbiamo infatti fare della validità o meno dello pseudo testamento biologico un problema di maggioranza e/o minoranza, come se il valore della legge dipendesse dal numero dei citadini che sono - o meno - d'accordo. Qui si tratta dei diritti inalienabili e irrinunciabili, come direbbe la Santa Romana Ecumenica Cattolica Apostolica Chiesa Vaticana Zuava Pontificia Talebana. Se anche fossi soltanto io a volere esercitare il mio diritto inalienabile e indiscutibile di decidere del(la) fine della mia vita, questo deve essermi assolutamente garantito dallo stato democratico, laico e di diritto di cui faccio parte, anche e soprattutto se gli altri 59.999.999 concittadini volessero decidere diversamente da me. Io infatti non discuto il loro diritto a morire come ritengono più opportuno e come la loro chiesa - che io non riconosco e nella quale non mi riconosco - ordina loro di fare. Per questo mi devono consentire il medesimo esercizio dell'identico diritto di libertà che io riconosco loro: altrimenti si torna indietro di secoli, alle guerre di religione e al totalitarismo degli infami stati etici, di cui la Chiesa Cattolica è modello ignobile e mai superato. Amen!

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