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martedì 2 novembre 2010

Le oche di Berlusconi

Dalla bocca sguaiata della bruttissima faccia del se-dicente capo del governo fuoriescono ormai oceani di cazzate, offese e provocazioni come un disastroso fiume in piena che travolge ogni argine e ogni difesa. Oggi durante la cerimonia ufficiale della mostra del motociclo a Milano, è riuscito in pochi minuti se possibile a peggiorare ancora ulteriormente la già tragica e riprovevole situazione, sua e dell'Italia che dice di rappresentare. Ha raccomandato sghignazzando la sua Ruby e ha ribadito che "è meglio amare le belle donne che essere gay". Le associazioni omosessuali chiedono (inutilmente) le scuse immediate e la (non più da ieri) minorenne marocchina Ruby - ( sua ospite nella villa di Arcore, (ri)conosciuta escort in un giro di prostituzione dalla polizia che però la rilascia su sollecitazione del capo del governo quando si trova fermata per furto nella Questura di Milano) - lo consiglia di stare attento alle oche che lo circondano. Il Mago di Arcore, invece di scappare per sempre distrutto dalla vergogna, rintanandosi eternamente in una delle sue megaville in giro per il mondo, continua a sproloquiare ormai in crisi di incontinenza senile, affermando che "l'Italia è uno stato di polizia" (sic!) e che lui "riporterà la libertà eliminando le intercettazioni". Non ci sono più parole adeguate per definire queste enormità inconcepibili in ogni stato civile e democratico degno di questo nome. Ormai l'Italia, repubblica dello stato NON libero di Bananas Bunga Bunga, affonda definitivamente nel mare di merda che il (super)duce(tto) di Arcore ha prodotto e continua ad alimentare nell'arco degli ultimi decenni. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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