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sabato 20 novembre 2010

Le frattaglie del governo

20 novembre 2010. Dopo la fuoriuscita di un ministro e tre sottosegretari "futuristi", pezzo dopo pezzo e giorno dopo giorno lo pseudo (s)governo (s)fascista del Caimano continua a perdere ulteriori frattaglie. Oggi è la volta della ministra già ad personam Carfagna (ex callipigia show-girl da calendario Mediaset, velina scosciata di Magalli e Mengacci, innalzata agli altari dell'Alta politica (?) dal Pifferaio Mago di Arcore) che conferma le sue dimissioni per il 15 dicembre, subito dopo il previsto voto di fiducia (?) al governo. Si impegna a dimettersi non solo da ministro, ma anche da deputato e dal partito dell'Amore del Popolo della Libertà, perchè schifata dagli affarismi e affaristi che allignano nel suo (ex?) partito. Ieri il suo Conducator aveva provato a convincerla a desistere con una telefonata di un'ora dall'aeroporto di Lisbona, in cui era atterrato per partecipare alla sessione NATO alla quale è arrivato fuori tempo massimo, alla faccia del protocollo, della buona educazione, delle buone maniere e delle regole più elemntari della più fondamentale cortesia istituzionale. Evidentemente lo charme residuo del tombeur de femmes Pifferaio Magico, frequentatore di minorenni e utilizzatore finale di prostitute, è al termine. Il buon Guzzanti comunque e giustamente ci ricorda che "la zarina è il prodotto della mignottocrazia" che l'ha creata, come per altro si lamenta anche l' egoarca, dispiaciuto per la ribellione della creatura da lui stesso formata emessa sullos carnno di Montecitorio e del governo. L'Unto del signore ha perso smalto, anche se continua, tronfio, a (s)parlare di 56% di share: potrebbe essere vero, trattandosi di berluskoglioni, berluskimbecilli e berluskafarabutti esaltati ed adoranti. Forse è un incubo che sta terminando: usque tandem? Amen!

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