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venerdì 12 novembre 2010

La fuga del vigliacco Berluskoni

12 novembre 2010. L'inusitata fuga da Seul alla fine del G20 senza rilasciare interviste come tutti gli altri venti capi di stato presenti, era forse dovuta anche al fatto che, nella cena ufficiale, era stato messo a sedere accanto al presidente Bingu del Malawi. Per il più grande capo di governo italiano degli ultimi 150 anni - se lo dice da solo! - è stata un'onta e un affronto insopportabile e troppa la vergogna! Che affronto inaccettabile! Intanto a Roma servi e servitori, sodali e scherani, diadochi e colonnelli, sicofanti e portavoce dichiarano in modo criminoso, criminogeno e criminale:" Se facessero dimettere Berlusconi per dar vita a un governo tecnico per noi equivarrebbe all'8 settembre, sarebbe la guerra civile". Così i ciambellani del Gran Sacerdote della Religione dell'Amore del Popolo della Libertà. No comment! Il sogno dei berluskimbecilli, berluskoglioni e berluskafarabutti che hanno votato il Satrapo di Arcore Sua Emittenza il Pifferaio Magico di tutte le Brianze è ormai l'incubo quotidiano dei cittadini liberi e per bene di questo disgraziato paese, che voleva essere uno stato di diritto laico e democratico e si ritova ad essere - grazie alle mani fatate del Mago di Arcore - repubblica bunga bunga di bananas! "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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