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venerdì 12 novembre 2010

Le cafonate del buzzurro Berluskoni

12 novembre 2010. Chiude il G20 di Seul e sono pronte le 20 sale per le conferenze dei 20 capi di governo partecipanti, prima di lasciare la Corea per rientrare in sede. Tutti si presentano in conferenza stampa: l'ambasciatore italiano accompagna i giornalisti nella sala preparata per il presidente del consiglio italiano. Non sa, nemmeno lui, che il Despota Autocratico è già in viaggio verso l'aeroporto, anche se la partenza programmata è prevista solo due ore dopo. Il maleducatissimo e infantile Egoarca, preoccupato per le notizie che gli arrivano dall'Italia di definitivo sfaldamento e squagliamento della sua maggioranza ad personam, non è in grado di fronteggiare l'incresciosa situazione e vigliaccamente si ritira e scappa dalle sue responsabilità di governante responsabile e competente. Non era mai successo prima, anche se non è un obbligo, macertamente una prassu consolidata alla quale non si sottrae mai nesun capo di stato. A Bruxelles ormai da mesi resta inutilizzta e giace la sala che dovrebbe essere utilizzata per le conferenze stampa del (super)duce(tto) di Arcore, che si guarda bene da mettersi in contraddittorio coi giornalisti, notoriamente esponenti comunisti della rivoluzione bolscevica in agguato! Questo è l'uomo maleducato, scortese, villano e grossolano che rappresenta i berluskoglioni, berluskimbecilli e berluskafarabutti italiani nel mondo, infangando la nostra dignità di cittadini per bene di una nazione che non è più risorta dalla catastrofe della tragedia dell'8 settembre 1943, sotto le cui macerie il Caimano Sultanesco l'ha ricondotta in modo sistematico e scientifico. Ha affossato un intero paese, per salvarsi dai processi, dalle condanne e dalla galera e per garantire le sue aziende dal fallimento in cui stavano sprofondando nel 1994, al momento della sua disinteressata e amorevole (?) "discesa in campo". "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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