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mercoledì 28 gennaio 2009

Il cardinale Poletto conferma che l'Italia è il paese degli ayatollah

Il cardinale di Santa Romana Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica nonchè vescovo di Torino Poletto, proprio in questi tragici giorni di gennaio che vedono il massacro della popolazione palestinese di Gaza da parte dell’esercito nazista di Israele, afferma che la Legge di Dio è superiore alla legge degli uomini. L’ayatollah Poletto pontifica quindi che il diritto religioso della chiesa fa premio sul diritto civile dello stato e pretende perciò che tutti i cittadini di questa disgraziata repubblica papalina, asservita al potere teocratico, ierocratico, autocratico di una monarchia straniera assoluta e autoritaria come è la chiesa cattolica dello Stato della Città del Vaticano, obbediscano alle Leggi Sacre della Chiesa in spregio e disprezzo di quelle laiche dello stato di diritto! L’ayatollah pastore e pecoraio Poletto, le sue gerarchie, il suo papa, i suoi preti, la sua chiesa possono – forse - richiamare le proprie pecore e pecorelle e anche su questo mi permetterei di non essere d’accordo. L’autoritarismo autocratico delle pretese e la loro inammissibilità, conseguente al vincolante rispetto dovuto a quanto prescritto dal Concordato (stipulato nel 1929 fra la chiesa filomussoliniana di Pio XI, papa apologeta ed estimatore del Duce del Fascismo e la monarchia sabauda fascista di Vittorio Emanuele III, all’epoca in simbiosi osmotica col creatore dei Fasci di Combattimento poi suo traditore vigliacco con la vergognosa catastrofe dell’8 settembre), mi permettono di contestare il preteso buon diritto di ordinare alcunchè ai credenti in contrasto con le leggi dello stato. Ma quando poi si assolutizza la prescrizione in dogma e si pretende di imporlo a tutti i cittadini di uno stato laico di diritto, credenti e non credenti, allora si passa il segno oltre i limiti della legalità e della morale. L’ayatollah cardinale vescovo prete Poletto afferma che rispettare la volontà di Eluana e dei suoi familiari di lasciarla morire in pace dopo ben 17 anni di stato vegetativo permanente e altrettanti di lotte giudiziarie per farsi riconoscere il corrispettivo diritto legale, è un “atto contro Dio”! Ma di quale dio parla l’ayatollah? Quello monarchico degli eserciti coloniali che hanno schiavizzato il mondo agli ignobili interessi imperiali delle grandi potenze, compresa quella della Chiesa Cattolica stato temporale fra gli altri ancora oggi? Quello che ha scatenato le guerre di religione che hanno insanguinato per secoli la storia umana? Quello che ha acceso i roghi di Giordano Bruno e delle streghe? Quello che ha messo in croce la scienza di Galileo e che ancora oggi crocifigge la scienza delle staminali e degli embrioni, della ricerca e della umanizzazione della vita? L’ayatollah Poletto e i suoi colleghi pasdaran lascino in pace dio che non possono conoscere perchè semplicemente non esiste e che comunque non possono certo dimostrare che parli a loro nome! Si tengano il loro dio disumano e muto e sordo e cieco e non pretendano di imporcelo con la menzogna, la prepotenza e la violenza dei loro ignobili diktat autocefali ed autoreferenziali! La sconsiderata uscita dell’ayatollah cardinale Poletto dovrebbe far vergognare lui e tutti i suoi sponsor e farli meditare sui propri difetti e limiti insopportabili! La Costituzione della Repubblica Italiana, stato in cui la chiesa degli ayatollah predica male e razzola ancora peggio, impone a tutti i suoi cittadini obbedienza assoluta e rispetto totale, perchè è proprio sui suoi princìpi inalienabili che si fondano tutte le libertà, compresa quella delle religioni di predicare le proprie nefandezze, e non il contrario! Le sue parole, alla luce della nostra Carta Costituzionale, suonano addirittura eversive della convivenza civile e sociale e sovversive delle norme più elementari del rispetto dei diritti fondamentali di libertà delle persone. Meditino l’ayatollah Poletto e i suoi servi e servitori e le sue truppe cammellate sull’enormità distruttiva delle loro affermazioni per la vita collettiva ben ordinata e finalizzata al bene comune!
La mia vita è mia e io sono la mia vita e io rispondo soltanto alla mia coscienza, in scienza e coscienza e nessun dio potrà mai impormi di ammazzare mio figlio come fece il dio veterotestamentario ebraico e poi cristiano con Abramo che, ignobilmente preparò il coltello per farlo! E dare a Cesare quel che è di Cesare l’ha detto S. Paolo: se lo ricorda l’ayatollah Poletto? E sarebbe anche ora di stabilire una volta per tutte cosa è indiscutibilmente di Cesare e cosa eventualmente di dio per evitare ulteriori bagni di sangue al genere umano! E il cesaropapismo è una teoria tutta religiosa e cristiano cattolica, assolutamente estranea ai non credenti e a chi pensa che sia stato l’uomo a creare dio e non viceversa. E’ arrivata finalmente l’ora di pretendere tutti i diritti che ci competono dal non essere subordinati a nessuna autorità che sia estranea alla nostra coscienza di diversamente credenti. Sono i diritti di libertà che permettono di difendere i diritti di tutti e io posso lottare per essi se e soltanto se non mi riconosco in alcun dio dogmatico portatore di Verità eterne e indiscutibili. Vivano i valori illuministici del Relativismo e dell’autonomia del pensiero umano. E’ l’Uomo che fonda l’etica ed eventualmente la possibilità stessa dell’esistenza di dio, non il contrario: non è dio a fondare il Bene, ma è solo l’uomo buono e morale che può affermare l’ipotesi della possibilità stessa dell’eventuale esistenza di ogni dio possibile. Amen e così sia! Dove era dio, dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009, nei giorni ignobili dell’atroce massacro di Gaza combattuto in nome di Jawheh e di Allah? Il dio ebraico ha vinto quello islamico per 1370 vittime a 13? Oppure anche questa volta, come sempre, dio non c’entra (per) niente e l’uomo ha fatto tutto da solo? E l’esercito israeliano ha fatto danni infinitamente peggiori di quelli praticati dai partigiani di Hamas?

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