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giovedì 8 gennaio 2009

Ecatombe a Gaza!

Oggi 6 gennaio 2009, a undici giorni dall’inizio, continua il massacro della popolazione palestinese della striscia di Gaza, sterminata senza pietà, come non si fa nemmeno coi cani arrabbiati, in nome del principio all’autodifesa. La disperazione (terroristica (?) dei missili casalinghi, lanciati non oltre la gittata dei trenta chilometri possibili, giustifica (?) la rabbia terroristica della distruzione di case, scuole, moschee, ospedali, uffici, negozi, fabbriche, strade, porti, aeroporti e del genocidio di un’intera popolazione innocente, non colpevole e non responsabile del lancio dei missili. In sette anni hanno prodotto 16 vittime nei villaggi israeliani a ridosso di quella che dovrebbe essere la frontiera fra lo stato di Israele e quello Palestinese a cui Israele non permette di costituirsi da ben 60 anni! In undici giorni l’esercito di Israele ha massacrato più di 600 persone: i feriti sono migliaia e vengono lasciati morire per l’impossibilità di curarli, visto l’embargo nazista che lo stato sionista di Israele impone da decenni alla striscia di Gaza. Solo oggi sono stati massacrati 30 alunni della scuola gestita dall’ONU nel campo profughi di Jabalia: l’ONU aveva ricoverato centinaia di studenti nella scuola, considerata sicura anche perchè ne erano state date le coordinate GPS all’esercito israeliano, affinchè evitasse – anche per (preteso e presunto) errore – di bombardarla, come ha fatto in questi undici giorni di sterminio con altre scuole, moschee, ospedali, ambulanze con medici e feriti a bordo! Tutto ciò che lo stato israeliano ritiene un giusto obiettivo militare da colpire e distruggere, viene annientato senza umanità, esercitando un preteso, inammissibile diritto di rappresaglia che la storia ha già condannato da tempo, incriminando chi lo esercitava come i nazisti (ma non soltanto loro: gli inglesi ne sanno sicuramente molto anche essi) durante la seconda guerra mondiale! Due anni fa abbiamo assistito, ugualmente impotenti a intervenire, al massacro del popolo libanese: mille morti in un mese di guerra che ha riportato indietro di decenni la vita economica di quello che veniva definito la Svizzera del Medio Oriente, prima degli interventi terroristici dell’esercito della stella di David! Adesso, in soli dieci giorni, i morti sono già più di 600 e lo stato di Israele definisce il massacro come il suo buon diritto a praticare la guerra preventiva, per azzerare il minimo potenziale bellico dei nemici palestinesi! L’ebreo Moni Ovadia, grande e sensibile artista che ti fa amare e apprezzare la cultura ebraica e la sua storia, si domanda se l’abbattimento selvaggio e scientifico degli ulivi dei contadini palestinesi, spesso loro unico sostentamento, sia necessario alla difesa e alla sicurezza dello stato di Israele! Se la demolizione delle case dei palestinesi sia necessaria alla difesa e alla sicurezza dello stato di Israele! Se l’espansione e il consolidamento delle colonie (già il nome fa rabbrividire) sia necessario alla difesa e alla sicurezza dello stato di israele! Se i massacri attuati dall’esercito Israeliano siano funzionali e necessari alla difesa e alla sicurezza dello stato di Israele! Il mondo assiste annoiato e impotente all’ennesimo ignobile eccidio in corso e nemmeno l’ONU riesce a presentare una mozione adeguata alla gravità della situazione, che per altro non risolverebbe alcun problema. Gli USA, responsabili in solido della politica aggressiva, espansionista, colonialista, guerrafondaia, imperialista e razzista dello stato canaglia di Israele, pongono il veto a qualsiasi tentativo di presentare mozioni di censura e di condanna all’operato dello stato israeliano. Il macello continua e il massacro scientifico e lo sterminio sistematico del popolo palestinese vengono giustificati e santificati come l’unico strumento necessario e sufficente alla soluzione finale del problema della presenza dei palestinesi sulla e nella loro terra di Palestina! In molti ci chiediamo come un popolo che ha vissuto l’atrocità assoluta e totale della Shoah, sia stato in grado di giustificare l’atrocità assoluta e totale della Nakba e possa oggi giustificare l’ennesima aggressione in corso e pretendere di avere il diritto di eliminare il popolo palestinese dalla faccia della (sua) terra. Inch Allah!

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