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mercoledì 21 gennaio 2009

Risorge dalle ceneri la "TV della libertà"

“ Nè speaker, nè giornalisti c’è solo Silvio”. Così a pagina 13 de La Repubblica del 24 dicembre 2008. Il superducetto di Arcore, da sempre e sempre di più in plateale, inammissibile, immorale, gigantesco, insostenibile, incredibile, ignobile, inaccettabile, illegale conflitto di interessi, non contento di essere padrone/padrone dei tre canali Mediaset sui sei nazionali e controllore/padrone dei tre canali RAI in quanto capo del governo ad personam suam e padrone/controllore de La 7 di Telecom , ha aperto un ottavo canale di sua proprietà quale padre/padrone/fondatore del Popolo della Libertà, già Forza Italia (che da partito di plastica e poi di latta, è ormai diventato un partito di ferro e d’acciaio, carro armato degli interessi privati del Grande Carismatico). Per adesso la TV della Libertà (?) trasmette a ripetizione i discorsi del duce di Arcore dalle 22 alle due del mattino su AB Channel canale 920 di SKY, poi si vedrà...Intanto ha ricevuto e riceve in casa sua il pregiudicato Cesare Previti, condannato con sentenza passata in giudicato a sei anni di reclusione per gravissimi reati di corruzione (di magistrati corrotti e corruttibili come Squillante, anch’esso condannato per correità e associazione a delinquere). Il buon Cesare è riuscito a non fare, tuttavia, nemmeno un giorno di galera grazie alle cure amorevoli delle leggi ad personam del sodale e datore di lavoro Silvio. Non sapevo che chi, come Previti, già ministro della Difesa grazie al Berluskoni I del 1994, è agli arresti domiciliari possa uscire come, quando e quanto crede, come se fosse un cittadino libero e incensurato, per andare a trovare e omaggiare amici di bottega e di interessi. Prendiamo atto che il fondamentale articolo 3 della Carta Costituzionale (“...i cittadini sono uguali di fronte alla legge...”) ci ricorda che ormai ci sono cittadini più uguali degli altri e sono quelli che si fanno le leggi ad personam e così sia! Resistere! Resistere! Resistere!

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