Visualizzazioni totali

venerdì 23 gennaio 2009

Vita e morte di un ateobus

A partire dal 13 gennaio La Repubblica ci ha informato di una “polemica” scaturita fra le truppe cammellate della Chiesa Cristiana Cattolica Ecumenica Apostolica Romana e l’Azienda dei Trasporti pubblici di Genova. Il motivo del contendere era l’intenzione dell’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) di far circolare, dal 2 febbraio, 2 autobus con la scritta “La cattiva notizia è che dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”, il tutto su uno sfondo paradisiaco di cielo azzurro, costellato di leggiadre, serafiche, candide nuvolette. Raffaele Carcano, segretario dell’UAAR, non nega che “Genova è stata scelta, fra l’altro, per le posizioni polemiche di Bagnasco (presidente della Conferenza Episcopale Italiana) rispetto al Gay Pride che si terrà in giugno...e per le posizioni della Chiesa in materia di diritti civili, scienza, riproduzione. Ci riprendiamo un pò di visibilità, anche per far pensare”. L’iniziativa segue quelle già attuate in Gran Bretagna dalla British Umanist Association, USA, Spagna e in procinto di partire anche in Australia. Gianfranco Calabrese, direttore dell’ufficio catechistico diocesano, afferma, a nome del cardinale Bagnasco in pellegrinaggio a Fatima, che “...atteggiamenti di contrapposizione frontale non aiutano il dialogo”. Domando: per dialogare con la Chiesa (ammesso che uno voglia farlo e non sia ancora un obbligo) è necessario assumere le sue posizioni sull’esistenza degli dei ed è perciò vietato affermarne l’inesistenza? Abbiamo ancora, in questo paese concordatario, clericoautoieroteocratico papalino, il diritto di professarci atei? Oppure la mia eventuale professione di fede laica, atea, agnostica, razionalista, diversamente credente, non ha il diritto di manifestarsi, in dialogo e contrasto con la simmetrica, speculare, biunivoca, binaria professione di fede teista e deista, che permette a tutte le religioni di questo mondo di esprimersi senza anatemi e senza censure?
Marta Vincenzi, sindaco di centro-sinistra a Genova, in riferimento alla campagna pubblicitaria dell’UAAR, afferma:” Non mi sembra che faccia proselitismo per l’ateismo”. Si scusa come se, ammesso pure che si facesse proselitismo per l’ateismo, ciò dovesse essere considerato illegale, immorale, indebito e illegittimo! La chiesa può fare proseliti e può inviare missionari in giro per il mondo a evangelizzare in nome di dio e gli atei non possono nemmeno affermare che dio non esiste? Tutto ciò è veramente bizzarro, incredibile, inaudito, inaccettabile, insostenibile, insopportabile, inammissibile, immorale, anticostituzionale e quindi illegittimo e illegale.
Il senatore genovese AN Giorgio Bornacin e il capogruppo regionale AN Gianni Plinio hanno invitato l’Azienda dei Trasporti a respingere l’iniziativa “...in quanto provocatoria e di cattivo gusto...”. A me di pessimo gusto sembra la loro iniziativa fascista e in quanto alla provocazione, prendo atto che in Italia è un diritto sacrosanto affermare l’esistenza di dio, ma una provocazione ipotizzarne l’inesistenza!
Per il solito onnipresente Maurizio Gasparri, capogruppo PDL al Senato “...quella campagna sconcerta e rattrista...”: rispettabile, ma soggettiva opinione, tant’è che io invece non batto ciglio e mi rallegro! La società IGP Decaux, che gestisce la pubblicità, precisa:”...dovremo valutare se il messaggio è offensivo oppure no...”. Affermare platealmente da 2000 anni l’esistenza di dio non è ritenuto offensivo dagli e per gli , mentre affermare occasionalmente l’inesistenza di dio è offensivo per i teisti e deisti? Incredibile! I 900 autisti iscritti alla Faisa Cisal sui 1700 in servizio a Genova, minacciano di ricorrere all’obiezione di coscienza di cui, per altro, “...nei regolamenti aziendali non c’è traccia...” (Bruno Sessarego, presidente di AMT) Il sindaco di Genova sproloquia anche sulla “...difesa della democrazia e delle laicità , ma non del laicismo...”. Mi pareva: se anche lei si degnasse, una volta per tutte, di spiegare a noi laici (e/o laicisti?) la differenza dei concetti e la loro univoca definizione, gli en saremmo eternamente grati. Ciò nonostante il già citato onnivoro tuttologo fascista Gasparri offende il sindaco per la sua pretesa difesa della laicità (e il laicismo?)
Il segretario dell’UAAR afferma:” Abbiamo raggiunto 8000 € di donazioni, il costo della campagna; pensiamo di estenderla. Se verrà bloccata, ci dovranno spiegare perchè si può dire che dio esiste e non il contrario”. Pe3rsonalmente mi sono iscritto all’UAAR come segno di solidarietà morale e – minimamente – materiale, a favore di una “battaglia” civile, pacifica e addirittura intelligentemente autoironica, intrapresa in nome della libertà e della dignità umana. Il 16 gennaio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (ma che cazzo c’entra?) dopo la segnalazione del senatore (fascista?) di AN Giorgio Bornacin, ha aperto un fascicolo per presunta “pubblicità ingannevole” sulle affissioni di slogan atei previsti dal 4 febbraio sui due bus di Genova. Prendiamo atto, increduli e preoccupati, che affermare l’esistenza di dio non è ingannevole, mentre dichiarare :” La cattiva notizia è che dio non esiste” è ingannevole (?). L’Italia è ormai palesemente uno stato ultrapapalino, ieroautoteocratico, nelle mani empie e simoniache di servi talebani e fondamentalisti della Chiesa Cattolica Cristiana Apostolica Ecumenica Romana!
La Curia di Genova riesce finalmente (17 gennaio) ad impedire la circolazione della “cattiva notizia che dio non c’è” invitando minacciosamente”coloro che dirigono l’Azienda a valutare se sia davvero vantaggioso per loro accettare”. “La mia opinione è che quando il supposto dettato divino viene applicato con tali metodi, Dio, di chiunque si tratti, non è per niente contento”. (Corrado Augias, pag. 24, La Repubblica 20/1/09). Incredibile, ma vero, oggi 17 gennaio la chiesa esulta all’annuncio che l’ateobus è stato bloccato prima ancora che potesse cominciare e muoversi e girare per le strade di Genova. Fabrizio Du Chenne, amministratore delegato della IGP, concessionaria della pubblicità dei mezzi pubblici di tutta Italia, dichiara:” Ci sono 2 articoli del Codice di Autodisciplina che rendono impossibile la campagna: l’art. 10 – la pubblicità non deve essere offensiva – e l’art. 46 – le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno...Succede per la pornografia, succede anche in questo caso”. Ribatte il segretario dell’UAAR:” Guai a chiedere uno spazio pubblicitario per dire che dio non esiste. In questo paese non c’è spazio per dichiararsi atei, pena la censura...” Aggiungo un breve, disperato commento all’ignobile giustificazione del Du Chene: 1) in che senso e perchè affermare che dio non esiste è un’affermazione pubblicitaria offensiva? Allora quando la chiesa chiede e ottiene i miliardi di euro dell’8 X 1000 dichiarando che dio esiste (pagata fra l’altro coi quattrini di credenti e non credenti per fare opere di bene) è offensiva nei riguardi degli atei? E se no, perchè quella degli atei dovrebbe offendere i credenti? Questi hanno diritto di afferare l’esistenza dei loro dei e gli atei non hanno il diritto di affermare la loro inesistenza? Se “...le campagne sociali non devono ledere gli interessi di alcuno...” perchè affermare l’inesistenza degli dei lede gli interessi dei deisti e dei teisti, mentre affermare l’esistenza di dei non lede quelli degli atei? 3) Equiparare poi la “campagna” per l’inesistenza di dio alla pornografia è veramente un’assurdità insensata, incomprensibile e offensiva per tutti, sia per chi crede che per chi non crede. Affermare che dio non esiste è pornografico? E allora l’affermazione speculare e simmetrica che dio esiste non è anch’essa logicamente e ugualmente pornografica? Sinceramente Fabrizio Du Chene (vedi sopra) l’ha proprio sparata troppo grossa e ritengo che vada denunciato al procuratore della repubblica competente per territorio per le ipotesi dei vari reati eventualmente commessi. Di sicuro è lui stesso il padre di tutte le pornografie, visto l’uso e l’abuso osceno che fa della logica più elementare, facendola scadere a pornografia pura: ne avremmo fatto volentieri a meno!
“ Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (Dante Alighieri)
“ Non è Dio che ha creato l’uomo, ma è l’Uomo che ha creato dio” (Feuerbach)
P.S. – Vi racconterò un’altra volta dell’odissea che sto affrontando nel viaggio intrapreso con(tro) la chiesa per farmi certificare la mia volontà di professarmi non cattolico, ancorchè battezzato a 2 giorni di vita e di voler affermare questa semplice, ovvia e banale verità. Perchè la Chiesa Cristiana Cattolica Apostolica Ecumenica Romana pretende, contro ogni logica accettabile e ragionevole, di vincolare in eterno le persone a un battesimo di cui, per evidenti motivi, non possono, non vogliono e non devono assumersi la minima responsabilità?

Nessun commento: