Visualizzazioni totali

venerdì 6 febbraio 2009

La morte per Decreto Legge di Berluskoni

Oggi 6 febbraio 2009 l’inconcepibile e l’inaccettabile è accaduto. Il governo dell’ormai regime nazista (come direbbe Di Pietro) presieduto dal superducetto di Arcore (nonchè proprietà privata del sire arcoriano, padrone anche di TV e banche, assicurazioni e industrie telecinematografiche, collezionista di piante e di ville atte a contenerle) ha emesso un Decreto Legge che impedisce al padre di Eluana di far valere le ultime volontà della figlia, nè morta, nè viva perchè in stato vegetativo permanente dall’ormai 18 gennaio 1992! Il governo (si fa per dire) del mago di Arcore ha così anche vilipeso i diritti di ogni cittadino a disporre della propria vita e sanciti solennemente dall’articolo 32 della Carta Costituzionale, Legge Fondamentale della Repubblica Italiana dal 1948; dal Trattato Universale dei Diritti dell’Uomo promulgato dall’ONU nel 1948, dal Trattato di Oviedo, dal Codice di Deontologia Medica a esaltazione del giuramento ippocratico. Il governo del Blefaroplasticatokalotricofilo ha manomesso e scassinato tutte le sentenze che in 17 anni di disperate e disperanti battaglie Beppino Englaro, eroico padre della sventurata Eluana era riuscito a vincere tutte: in tutti i livelli giurisdizionali e in tutte le sedi giudiziarie, fino alla Corte di Cassazione. I sodali cattolici del duce arcoriano come Formigoni, governatore della Lombardia e talebani come Sacconi, ministro del Welfare (ma in Italia la lingua ufficiale non è ancora l’italiano?) si erano già ribellati alle sentenze, scatenando inauditi conflitti di competenze fra i poteri dello stato, imponendo a tutti i loro soggettivi valori cattolici con circolari e diktat privi di ogni e qualsiasi dignità di cogenza giuridica (e anzi con essa contrastanti e conflittuali). Questo governo pagano, che ha organizzato l’Italia anche attraverso la religione dei sondaggi, oggi rinnega ereticamente la sua stessa ignobile religione, perchè i sondaggi, sempre sacralizzati, danno invece oggi ragione a Beppino Englaro. E almeno per una volta, quando contrastano cogli ordini autocratici della chiesa, vanno desacralizzati e il corpo totemico di Eluana viene strumentalizzato bestialmente (senza offesa per gli animali) per ribadire gli pseudovalori pseudoeterni del Cattolicesimo militante talebano degli ayatollah cristiani e soprattutto ri-affermare e ri-confermare addirittura il controllo della (propria) vita e della (propria) morte, negato ai singoli citadini per essere de-legato alla mera opinione soggettiva di papi Hitler Jugend e re arcoriani. A nulla è valso, proprio stamattina, nemmeno il comunicato del Presidente della Repubblica Napolitano, di non ravvisare i motivi di assoluta urgenza e necessità richiesti dal Decreto Legge per essere valido, attuabile, attuale e attuato. ”...è soprattutto contro una sentenza della magistratura passata in giudicato. Tutto ciò per la prima volta nella storia della Repubblica, con una anomalia che configura una vera e propria rottura dell’ordinamento costituzionale” (E. Mauro, La repubblica 6/2/09)
Il Presidente ritenuto da molti fin troppo morbido, moderato e compromissorio con le richieste ministeriali, è stato considerato invece fin troppo laico, libertario, anarchico e bolscevico dal governo papalino per essere preso in seria considerazione come avrebbe dovuto. La Repubblica Italiana, stato di diritto laico e democratico, è morta definitivamente questa mattina e i suoi funerali sono in corso, ad opera della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, dei suoi servi zeloti e pecorelle ruggenti, dallo ieroteocratico Stato della Città del Vaticano e del suo autocrate Joseph Ratzinger, già giovanile Hitler Jugend e di un capo di governo come B. bulimico di potere, che ha già fatto carne di porco di ogni giustizia e di ogni legalità, a causa del suo universale e pauroso conflitto di interessi e della emissione, in quantità industriale, della miriade di leggi ad personam (suam). A cornice, il Lodo Schifani del 2003, cassato poi provvidenzialmente dalla Corte Costituzionale, ma riproposto nel 2008 (passato Schifani per lodo ricevuto alla presidenza del senato) dal suo segretario privato Alfano, nominato per la bisogna ministro della giustizia ad personam che lo garantisce, al di fuori di ogni legalità e moralità possibili, addirittura dall’essere processato, qualsiasi siano i delitti che eventualmente potesse, volesse o dovesse commettere.
E’ quindi ormai evidente a tutti come non dobbiamo sorprenderci di un Decreto Legge così aberrante, proprio perchè deriva dalla precedente aberrazione primaria di un capo di governo che si è fatta (fare) una legge che lo dispensa dall’essere processato! I processi già in corso a suo carico sono stati sospesi, insieme a quelli eventualmente da fare nel caso, ad esempio, che Berluskoni stuprasse la moglie, uccidesse i figli, sodomizzasse bambini e /o quant’altro. Il buon padre Freud (noto bolscevico ante litteram) ci consente di ipotizzare l’utilizzo della ragione a scopi niente affatto nobili, come la storia umana – che non è e non è mai stata magistra vitae – dimostra ad abundantiam. Nell’era berluskoniana si è cambiato nome ai reati, derubricandoli a favore del capo del governo imputato in processi e prescrivendoli, dimezzandone i tempi di prescrizione e l’imputato capo del governo è stato reso immune e impunito dal processo che per legge non gli si può nemmeno più istruire: non si era tuttavia mai giunti fino a questo punto inaudito e insopportabile. La sacralità di una sentenza passata in giudicato è stata insozzata irrimediabilmente dall’intervento retroattivo del legislatore immondo che si erge a giudice di ultima istanza, violando immoralmente l’autonomia della funzione giuridica. Su tutto e tutti domina, soverchia e stravince la bestia trionfante della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana, nonchè stato autoieroteocratico della Città del Vaticano, che trasforma i peccati della religione dell’amore fra le persone, nei reati della religione (in)civile con forza di legge dello stato autocratico nazista di berluskoni.
“Il paese mette pericolosamente in gioco gli stessi principi su cui ha fondato la sua esistenza...Si viola il principio della separazione dei poteri, quello giudiziario e quello politico esecutivo che dal 1700, dalla Rivoluzione Francese in poi, ha scritto la storia delle democrazie nel mondo e ha segnato la fine degli imperi e dei governi assoluti...Se la politica prevarica la giustizia sarebbe davvero preoccupante per il futuro...” (Umberto veronesi, medico, chirurgo, oncologo, scienziato di chiara fama internazionale, ministro emerito della salute)
Il capo del governo telemediocratico ad personam, ha l’impudenza di affermare che si è sentito in obbligo di intervenire perchè la sua coscienza gli dettava di non rendersi colpevole di omissione di soccorso. 1) L’omissione di soccorso è un reato configurato dal Codice Penale che non ha nulla a che vedere col caso Englaro. 2) Ai dettami della propria coscienza è obbligato a cor-rispondere soltanto il diretto interessato. Berluskoni invece impone a tutti che ognuno di noi si faccia carico degli obblighi della sua coscienza come fossero i nostri: è un atto mostruoso di sadica prevaricazione che soltanto il suo telecervello mediocratico da Grande Fratello Orwelliano poteva immaginare e attuare! 3) Un despota senza più freni nè limiti, in nome della sua privatissima, soggettiva, personale coscienza, la impone a tutti colla violenza e la prepotenza del suo potere e ne dispone l’identificazione alla sua, con l’unificazione delle nostre privatissime coscienze alla sua, come se lui avesse il potere e il diritto/dovere di disporne a suo piacimento e a sua discrezione.
La dimensione del vulnus alla civiltà e l’enormità del mostro giuridico, politico,religioso e morale partorito, mi terrorizzano, tanto più che l’orrore appare senza fondo, di fronte all’accettazione attiva e passiva dei milioni di cittadini italiani “coglioni e imbecilli” (come definisce gli elettori il capo del governo in carica) che lo hanno votato.
Nel pomeriggio apprendiamo che il presidente Napolitano, in un giusto e ovvio sussulto di dignità istituzionale e costituzionale, non ha firmato l’incredibile inaccettabile Decreto Legge. Si apre così un gigantesco spropositato conflitto di competenze fra poteri dello stato degno di miglior causa. La Repubblica Papalina Italiana dello stato teocratico, autocratico, ierocratico, monocratico della Città del Vaticano è nata formalmente dalle mani di una levatrice nemmeno cattolica, visto che B. non è ammesso neppure alla Santa Comunione della Transustanziazione Eucaristica, in quanto divorziato e quindi bigamo in peccato mortale secondo il Diritto e la Legge Canonica.
In serata il duce di Arcore riunisce un secondo consiglio dei ministri straordinario per annunciare che presenterà immediatamente in parlamento un Disegno di Legge identico al decreto legge che il presidente Napolitano non aveva firmato facendolo decadere e abortire come meritava!
Resistere! resistere! Resistere!

Nessun commento: