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venerdì 9 settembre 2011

"Il bancomat del ricatto"

"...Un bancomat sempre aperto a una nutrita corte dei miracoli composta da prostitute e magnaccia, spacciatori, mafiosi, politici voltagabbana, faccendieri, sfaccendati e soprattutto sfacendate...Il leader che doveva guidare la sesta potanza economica del pianeta verso un nuovo boom economico trascorre le giornate a correre di qua e di là, con il libretto di assegni in mano, per tappare le falle e le balle di un potere fondato sulla falsificazione quotidiana...Il suo slogan finale "via da questo paese di merda". Se prendesse tutta la sua corte dei miracoli di puttane e giornalisti, voltagabbana e spacciatori, e se ne andasse via davvero, potrebbe migliorarlo questo paese. Sarebbe per lui la prima volta". (Curzio maltese, La Repubblica 5 settembre 2011)

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