giovedì 8 settembre 2011
"Fingersi fesso per farci fessi"
..."Nel mondo del berlusconismo, tra i Previti, i Verdini, i Romano, i Brancher, i Dell'utri, i Cosentino, i Papa e i Bisignani, in mezzo insomma a tanti tipi loschi, Scajola si era buttato nel pittoresco..."Se scopro che qualcuno ha pagato la mia casa a mia insaputa, lo denunzio". E' una frase disperatamente comica che inchioderebbe chiunque alle sghignazzate, ma Scajola appunto questo voleva: diventare oggetto di satira e di ironia per evitare il peggio. Quella di farsi fesso è infatti la lezione che aveva imparato quando, ministro dell'Interno, aveva dato del rompicoglioni al professor Marco Biagi, che era stato appena assassinato dalle Brigate Rosse. Anche allora Scjola fu costretto a lasciare l'incarico e a chiedere scusa: "Non sapevo quello che dicevo". Si era dunque dimesso fra le risate...Il ridicolo diventa infatti patetico quando il truffatore non è il povero Totò che si arrangia ma il potente ministro che si era fatto fesso per fare fessi". (Francesco Merlo, La Repubblica 30 agosto 2011)
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