12 giugno 2014. "Guardia di Finanza, il grande scandalo. La Camera contro i giudici, caos nel PD...Responsabilità dei giudici: sì della Camera, governo KO, nel PD 50 franchi tiratori...Passa la proposta leghista... Bufera sulla Guardia di Finanza. Mazzette per un milione. Indagato il vice comandante. Il generale Bardi, capo d'armata e comandante in seconda della Guardia di Finanza accusato di corruzione...": così alcuni titoli de La Repubblica odierna relativi ai fattacci accaduti ieri.
"...Il Parlamento non serra i ranghi contro i "ladri", ma brandisce la clava contro le "guardie"...Quello che importa è che i magistrati sentano tutta la pressione, chiaramente intimidatoria, di un Palazzo che non intende farsi procesSare da nessuno...il cupio dissolvi che ancora una volta attraversa il partito democratico, capace di farsi del male da solo persino su una questione pacifica come la difesa della legalità e la guerra alle mazzette...Oggi la priorità assoluta nel paese non è certo intralciare o condizionare il lavoro dei magistrati con un "colpo di mano" che non esiste in nessun'altra democrazia occidentale...La priorità assoluta è ripristinare lo stato di diritto...E' ripotenziare il reato di falso in bilancio, depenalizzato pro domo sua dall'ex cavaliere. Non c'è altra emergenza, in un Paese stordito e disgustato dai miasmi che spurgano dal ventre molle della Padania felix e dalla testa marcia delle Fiamme Gialle... " (Massimo Gianni, vice direttore de La Repubblica, 12 giugno 2014)
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