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mercoledì 7 dicembre 2011

"Non possiamo decidere la nostra morte"

Questo afferma monsignor Sgreccia, a nome e per conto di una santa cristiana cattolica apostolica ecumenica romana chiesa papalina zuava pontificia vaticana costantiniana cesaropapista simoniaca autoreferenziale apodittica dogmatica autocratica ierocratica.

Se il non possumus sgrecciano si riferisse ai suoi fratelli in Cristo sarebbe perfetto: ma gli atei, gli agnostici, i diversamente credenti cosa c'entrano coi dogmi preistorici della chiesa che parla a nome di un dio che personalmente nego nella sua stessa possibilità di esistenza?

Se "non possiamo decidere la nostra morte" è riferito al fatto che "la vita è dono di dio e quindi ha ed è un valore non disponibile per i cattolici", perchè i Berluskoni cattolici ma anche massoni, puttanieri e divorziati, gli ex radicali Quagliarielli, Roccelle e Capezzoni, i preti pedofili, i vescovi simoniaci, i cardinali fornicatori, i papi filonazisti dovrebbero avere il diritto di impormi i loro valori PER LORO NON negoziabili e che io NON INTENDO COMUNQUE NEGOZIARE?. Se li tengano, se li coltivino, se li rispettino, se li impongano e non vadano in giro con l'oscena pretesa pornografica di imporli a chi non crede - come loro - alle favole infantili dei padri eterni, degli dei fatti uomini e salvatori, delle madri vergini, dell'immacolata concezione, della transistanziazione, della consustanziazione, degli dei uni e trini, degli angeli, arcangeli e serafini...

Noi non credenti possiamo e dobbiamo decidere in assoluta libertà della NOSTRA vita (e quindi anche della nostra morte che ne fa parte integrale e ineliminabile). E monsignor Sgreccia non osi più metterci lingua. Amen!

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