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mercoledì 7 dicembre 2011

La ministra che piange

E' passata alla storia la lacrima apparsa sulle guance della ministra del lavoro del governo Monti, quella che piange quando deve massacrare i ceti meno abbienti: le sue lacrime a compensazione del sangue fatto versare ai poveri vecchi pensionati, già incapaci di vivere colla loro miserabile, miserrima e miserevole pensione di fame, che la ministra blocca, impedendone l'adeguamento - per altro minimo e fittizio - al costo della vita! Continua a ripetere:" Se trovassi altri soldi, sarei felice". Stanno spremendo dai ceti medio-bassi gli ultimi euro con una manovra di infima macelleria sociale: una ventina di milardi che, giusti giusti, potrebbero ricavare in un battibaleno facendo pagare 4 miliardi di ICI sulle proprietà ecclesiastiche adibite ad attività commerciali - basta una cappelletta e scatta l'esenzione per la chiesa che per altro fanfaluca di misure ingiuste! - e mettendo in vendita le frequenze televisive che stanno regalando a Mediaraiset per un importo come minimo di di 16 miliardi!

Forza ministra! La sua felicità - e la nostra - sono a portata di mano su un vassoio pronto all'uso: e non mi dica che non lo sapeva! Non ci crede nessuno! Certo, se vogliamo continuare la politica di Berluskoni che favoriva la chiesa per l'ICI e se stesso regalandosi le frequenze TV nel più plateale schifoso vomitevole vomitoso criminogeno criminoso criminale ributtante rivoltante omerico ipersuperextraultramegagalattico conflitto di interessi, continui pure così. In questo modo il governo Monti - oggettivamente - riuscirà a fare PEGGIO di Berluskoni! O no?

"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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