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sabato 17 luglio 2010

La montatura

16 luglio 2010. Il Caimano non demorde e spara oggi l'ennesima superextraultramegaiperbufala, bugiarda e mendace, valida e mangiabile soltanto dai suoi affezionatissimi berluskoglioni, berluskimbecilli e berluskafarabutti che, sempre più soli e isolati, possono ancora ingurgitare ciarpame così taroccato, nauseante e nauseabondo! "Una montatura vergognosa" questa la icastica provocatoria definizone degli scandali che si susseguono ormai a ritmi frenetici e che il Mago di Arcore aspira bulimico e fa sparire nel suo cilindro ciclopico! I più ottimisti ritengono questi gli ultimi giorni di Pompei per il Despota Egoautocratico Sultano IV ad personam suam: lo spero anche io, ma resta il fatto, agghiacciante, che un "personaggio" come Berluskoni mai, in nessun paese civile, avrebbe potuto assurgere ai fasti economici e politici da lui fraudolentemente perseguiti e subdolamente raggiunti. L'insanabile, ignobile, incredibile, insostenibile, inaccettabile, schifoso, immorale, illegale super conflitto di interessi avrebbe impedito a chiunque, in qualsiasi paese civile del mondo civilizzato, di occupare e conquistare la politica, dopo aver espropriato l'etere e raggiunto livelli di ricchezza inimmaginabili (è il quinto uomo più ricco del mondo prima addirittura dello stesso re dell'Arabia Saudita!). Tanto più, in nessuna nazione civile degna di questo nome, avrebbe resistito un giorno di più alla valanga di immoralità e allo tsunami di delinquenza della sua Cricca di faccendieri, diadochi, sicofanti, colonnelli, minorenni, prostitute, servi e servitori! Il (super)Duce(tto) di Arcore resta inamovibile, tetragono ai cicloni, tifoni e uragani da lui stesso scatenati e suscitati in un sempre più disperato gioco al massacro in cui a rimetterci è soltanto la parte più debole e indifesa di questa disgraziatissima nazione! Robin Hood alla rovescia, ruba ai poveri per arricchirsi e arricchire i suoi sodali plutocratici. Re Mida ad personam, trasforma tutto quello che tocca in oro per sè e merda per gli altri, in un crescendo aberrante e parossistico da cui i più deboli usciranno con le ossa definitivamente spezzate per sempre. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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