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venerdì 12 marzo 2010

Il golpe di Berluskoni

"Siamo intervenuti pur di ridare il diritto di voto a tutti i cittadini" Così il sempre più bugiardo e mendace narciso Egoarca IV il 5 marzo, subito dopo l'ignobile approvazione del mostruoso decreto ad listam ad personam del bieco Autocrate Telemediocratico, padrone di (quasi) tutte le televisioni e quindi anche capo del governo, novello incredibile Cicero pro domo sua! Nessuno aveva tolto a nessun cittadino nessun diritto di voto, a meno che il mago di Arcore non intendesse riferirsi al cialtrone del suo stesso partito-azienda che a Roma non aveva presentato le liste nei tempi stabiliti dalla Legge, dalle norme e dalle regole. Si riferiva anche alle liste false e comunque carenti in quanto insufficienti a garantire la presentazione del già tre volte presidente della Lombardia Ciellino Formigoni (ma la legge non prevede comunque l'impossibiulità della rielezione dopo la 2^ nomina?). Insomma se il diritto di voto era stato tolto, i coglioni e imbecilli votanti il Despota se lo erano defraudato da soli per il loro vizio congenito di mancanza di rispetto delle leggi e totale incapacità a saperlo e volerlo fare. Rincara la dose, già eccessiva e insopportabile per ogni persona normale, il ministro degli interni leghista ad personam Maroni: "Diamo l'interpretazione corretta alle norme elettorali". Chi sa perchè, in ben 46 anni nessun governo aveva ritenuto necessario dare interpretazioni corrette: queste norme elettorali (r)esistono da quasi mezzo secolo e nessun governo le aveva mai dovute e volute interpretare! Meno male (si fa per dire) che Silvio c'è! Incredibile: nessuno da 46 anni s'era ancora mai accorto che l'interpretazione delle leggi elttorali era (s)corretta! Nemmeno Berluskoni IV, che se ne è accorto soltanto oggi, dopo ben sedici anni dal suo primo (s)governo del 1994. A questo Santo (subito) Uomo (della Provvidenza Unto del e dal Signore), così amamnte della Legge e rispettoso delle leggi, tanto da revisionarle tutte a suo favore, era finora sfuggito che l'interpretazione delle norme elettorali era scorretta: appena se nìè accorto, è prontamente inrevenuto. (In)giustizia è fatta! Gli ultimi giorni di Pompei si svolgevano molto più tranquillamente degli ultimi (si spera) giorni dell'Egoarca che già tanti e troppi danni ha prodotto contro la società civile e lo stato di diritto di questa disgraziata Repubblica Italiana.

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