Il numero 5/2011 di Limes alimenta le mie più cupe preoccupazini sul destino del popolo palestinese e sulla realizzazione dei loro più elementari e sacrosanti diritti, sanciti dall'ONU fin dal 1948 e ribaditi fino ad oggi inutilmente contro ogni nuova espansione ed occupazione territoriale perpetrata in 63 anni dallo stato sionista espansionista militarista colonialista imperialista teocratico e razzista di Israele!
E' sufficiente leggere l'editoriale per capire quanto grave sia la pretesa di Israele di distruggere e genocidizzare il popolo palestinese e ogni sua aspirazione alla soddisfazione dei propri diritti di popolo e di nazione!
Barak, già primo ministro e attuale ministro della Difesa definisce Israele "villa nella giungla" ovvero "un'isola di civiltà circondata da barbari di basso spirito...Immagino che se fossi un palestinese nell'età giusta mi sarei già arruolato in un'organizzazione terroristica".
Samia Botmeh dell'università di Bir-Zeit:" Israele ci assedia, ci cantonizza, ci ficca nelle gabbie dove la comunità internazionale provvede a nutrirci. Così si incentiva la colonizzazione, la pulizia etnica e l'esproprio per mano israeliana".
La cartina del Muro, degli attuali insediamenti del mezzo milione di "coloni" (?) nei Territori Ocuupati (che Israele definisce "contesi") e l'occupazione militare diretta dell'esercito sionista che soffoca e distrugge la stessa vita della popolazione palestinese dimostrano quanto sia avanzata e irreversibile la pretesa feroce di Usraele di inglobare con ogni mezzo, anche violento e omicida e genocida, ciò che rimane del popolo della Palestina mai nata e che, in questo modo, mai nascerà.
Leggete e meditate: le parole di una rivista seria e scientifica come Limes fanno pensare e preludono al peggio.
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