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mercoledì 24 febbraio 2010

RU 486

In occasione dei festeggiamenti per l'anniversario del Concordato (s)fascista-craxiano del 1929-1984 (che ci sarà mai da festeggiare?) il presidente Napolitano parla di "grande sintonia Italia-Vaticano". Non comprendo perchè il presidente definisca grande sintonia il rapporto da servo a padrone a cui è stata ridotta la Repubblica Italiana laica e democratica nata dalla Resistenza, ormai ad ogni evidenza soltanto piccola provincia zuava pontificia papalina vaticana dello Stato della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Ecumenica Romana. Lo comprovano ancora una volta di più, le irricevibili affermazioni di monsignor Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia rilasciate il 20 febbraio 2010. Col tono da Santa Inquisizione che gli compete come successore dei Torquemada assassini di "streghe" ed "eretici", pretende imperioso e autoritario di sapere "perchè il farmaco RU 486 non è stato bloccato?...con quale fondamento giuridico le regioni si siano mosse...(e soprattutto)...cosa intende fare il governo di fronte a questa situazione?" Come tutti sanno la pillola abortiva RU 486 in normale uso terapeutico da più di venti anni in tutti i paesi civili del mondo, Europa in testa, solo adesso e ferocemente contrastata dal governo che inventa tutti gli impedimenti possibili e (in)immaginabili, sta forse lentamente tentando di entrare nel sistema sanitario nazionale come normale strumento terapeutico per evitare inutili e non più giustificabili sofferenze precedenti. La distribuzione della pillola negli ospedali è imminente e il nostro tutore religioso interviene (a quale titolo?). Noi evidentemente non siamo uno stato sovrano e quindi l'Autorità protettrice ci chiede giustamente ragione di come ci possiamo permettere e immaginare di utilizzare, anche se con venti anni di ritardo, una pillola non gradita al sovrano pontefice Joseph Ratzinger già Hitler Jugend in arte Benedetto XVI per grazia di dio. Una così scandalosa intromissione negli affari interni di uno stato sovrano è impensabile da sostenere per ogni stato autonomo degno di questo nome. Monsignor Sgreccia, infatti, si guarda bene dal proporre lo stesso trattamento agli altri quasi 200 stati esistenti al mondo: ma la sua Chiesa non è Cattolica Ecumenica per definizione e cioè letteralmente universale? E allora? Forse monsignor Sgreccia e chi per lui sa bene che se si permettesse di rapportarsi a tutti gli altri stati del mondo come fa con noi, sarebbe allontanato a sonori calci nel sedere e magari anche non soltanto...Usque tandem!

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