"...un capo dell'esecutivo che usasse il legislativo per crearsi uno scudo personale contro il giudiziario (è accaduto purtroppo e solo qui) commetterebbe un abuso che è anche arbitrio...Ma che dire quando tutto questo avviene dopo una condanna , per mandarla a vuoto, considerarla nulla, cancellarla per sopruso sovrano davanti agli occhi dei cittadini?...questo non è l'ultimo atto di una rissa ideologica. Ma il prologo di un cambio di sistema, dove un cittadino può provare a nominarsi sovrano e bandito insieme, perché vuole fondare il suo potere proprio così, calpestando la legge". (Ezio Mauro, La repubblica 7 agosto 2013)
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