3 agosto 2013. A tre giorni dalla condanna definitiva del Sultano di (H)Ar(d)core con sentenza passata in giudicato per frodi fiscali, il (sotto)mondo berluskoniano di berluskimbecilli, berluskoglioni e berluskafarabutti è entrato in un'agitazione parossistica, pregna di minacce insensate e gravissime alla stesa pace sociale (vedi il truculento invito del mite (?) ex-comunista Bondi alla guerra civile!).
Gli impegni solenni presi dal Grande Bugiardo nel tenere ben distinte le sorti del governo da lui appoggiato da quelle personali dei processi in corso, sono naufragati miseramente di fronte alla condanna, sorprendendo (ma ci sono o ci fanno?) gli ingenui PD senza L che si accompagnano al Condannato Delinquente!
Al Satrapo amico di dittatori e autocrati come il libico Gheddafi, l'egiziano Mubarak (zio ella marocchinai Ruby), il kazako Nazarbayev, il bielorusso Lukaschenko, il russo Putin ed egoarchi cantando, è stato finalmente ritirato il passaporto, ma il Mago della Brianza è ancora libero di circolare in Italia, a causa delle lungaggini burocratiche e delle eccessive garanzie poste dalla legge a tutela dei delinquenti come lui!
Il Pantocrator appare sulle sue televisioni recitando lunghi e piagnucolosi proclami, al fine di raccattare qualche voto dei più sprovveduti anche da una condanna infamante che, in ogni paese civile, stroncherebbe vita e carriera politica di qualsiasi altro personaggio.
"Uno che viene colto colle mani nel sacco e subisce una condanna definitiva in cui si dimostra che lui è stato evasore del fisco, io credo che abbia il buon gusto di mettersi da parte": lo disse lo stesso Berlusconi a "Tempo Reale" di Michele Santoro su RAI 3 il 13 aprile 1995. Ad ogni evidenza deve esserselo dimenticato: o no?
"Ora Berlusconi, oltre all'interdizione dai pubblici uffici e alla decadenza da parlamentare, rischia di perdere anche il titolo di Cavaliere del lavoro, per l'indegnità morale che gli deriva dalla condanna per frode fiscale. Non è un bell'epilogo per il fondatore di un impero televisivo. Né tantomeno per l'uomo politico che predicava la rivoluzione liberale e continua tuttora a vagheggiare la modernizzazione del paese" (Giovanni Valentini, La Repubblica 3/8/13)
"Un giorno di bombardamento mediatico: ecco come il colpevole diventa vittima. TV, giornali, Internet: il ribaltamento della realtà sul network di Silvio": questi i titoli di Sebastaino messina su La Repubblica odierna del 3 agosto 2013
Forse l'era berluskoniana sta sprofondando lentamente sotto la vergogna delle criminali cialtronerie del Pifferaio magico: il popolo brinda, ma qualcuno più prudente per il momento si fa soltanto una birretta, mentre tiene in frigo la bottiglia di champagne (vedi simaptica letterina di un letto re de La Repubblica)
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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