27 gennaio 2012. Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa arrivò ad Auschwitz e l'Italia ricorda per questo la Shoah in questa data. Spero che la memoria sia anche quella di tutte le tragedie incommensurabili che la storia umana ha seminato nel suo percorso. Ricordiamo perciò allora lo sterminio dei nativi del nuovo mondo del continente americano, eliminati come mosche fastidiose dal colonialismo europeo dei popoli "civili" del vecchio mondo: non è necessario farlo il 12 ottobre. Ricordiamo la Nakba del popolo palestinese: non c'è bisogno di ritornare al 15 maggio 1948. Ricordiamo i gulag staliniani senza pensare al 7 novembre 1917. Ricordiamo lo sterminio del popolo cambogiano ad opera del loro capo psicopatico Pol Pot. Ricordiamo tutti gli stermini che la bestia umana ha saputo dispensare al suo simile e che continuano come quello della fame nel mondo, che le chiese addirittura incoraggiano con la loro criminale fede del "crescete e moltiplicatevi".
Ragioniamo tuttavia sulle cifre che ci vengono propinate, come se il calcolo di queste bestialità dovesse ridursi a un conteggio numerico e quantitativo, come se l'assassinio di una sola persona di religione ebraica in quanto tale o di un solo pellerossa o di un solo controrivoluzionario
in quanto tali fosse meno grave delle decine di milioni annichilite nella fornace della patologia umana. Oggi il presidente Napolitano ha esplicitamente parlato di un milione e settecentocinquantamila ebrei eliminati nel solo 1943. E i rom, gli omosessuali, i prigionieri poliotici, i delinquenti comuni quanti saranno stati? Loro non contano? E non si contano? Ed è credibile che in quell'anno nel solo campo di Auschwitz si siano ammazzati ininterrottamente più di tre ebrei ogni minuto, 200 ogni ora, 4794 ogni giorno del 1943? Io sono ateo - dio comunque non era ad Auschwitz - e mi permetto di non crederci, senza per questo essere accusato di negazionismo e antisemitismo. A meno che il negazionismo non sia diventata una religione sacra, apodittica, autoreferenziale e dogmatica in cui bisogna credere per atto di fede, che esclude libertà di pensiero, laico e autonomo. A tanto siamo giunti, che per condannare l'inaudita criminalità dobbiamo e vogliamo gonfiare le cifre della sua mattanza!
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