31 dicembre 2011. Muore don Verzè, prete fondatore del S. Raffaele di Milano, amico ricambiato di Berluskoni. "Fazende, ricatti e jet privati i misteri che lascia don Verzè": così il titolo de La Repubblica del 2 gennaio 2012. Berluskoni, costruita Milano 2 Orgettina sotto le linee di atterraggio e decollo di Linate, regalò una fetta di terreno a don Verzè per costruirci il S. Raffaele: tutto al fine di dirottare gli aeroplani - nel senso di far cambiare le rotte - che infastidivano gli acquirenti del palazzinaro brianzolo. Gli aerei furono spostati: essi atterrarono altrove e Berluskoni e don Verzè decollarono verso i loro equivoci radiosi futuri.
Gli apologeti dicono che l'infarto che ha ammazzato l'ultranovantenne catto-satrapo è stata la conseguenza del dispiacere del fallimento del S. Raffaele, in vendita proprio in questi giorni. Debiti per un milione e mezzo di euro, causati anche da esagerazioni di un lusso poco sacerdotale esercitato dal prete che girava il mondo con jet privati carissimi ed esosi: visitava fazende comprate in Brasile, dove si andava a rilassare in piscine faraoniche cogli amici più fidati di (mal?)affari. Il suo amministratore - che girava in Ferrari - si era ammazzato a luglio e, nonostante il suicidio per rivoltellata attuato proprio nell'ufficio del S. Raffaele, aveva ricevuto un santo funerale nella chiesa dell'Istituto, nonostante la Chiesa lo abbia negato, per questo, a tanti altri disgraziati.
La Finanza gli ha sequestrato la cartella clinica (non si sa mai...). L'amico di una vita Berluskoni non si è presentato ai funerali. Restano i misteri (che non saranno mai chiariti?...)
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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