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giovedì 5 gennaio 2012

Viva l'odio di classe (o no?)

5 gennaio 2012. Il Fede(le) corifeo incensatore dell'Egoarca Autotelemedioplutocraticomassonico Berluskoni IV condanna l'odio di classe in un servizio che deplora l'intervento - più che giusto e ultralegittimo - della Guardia di Finanza a Cortina d'Ampezzo teso a stroncare l'andazzo vituperevole di arricchirsi non pagando le tasse, a danno di tutti i bravi e onesti cittadini che, invece, le pagano da sempre per tutti.


Mi permetto perciò, civilmente e democraticamente, di dissentire totalmente dal sicofante del TG4 e di inneggiare perciò, per legge del contrappasso, al più viscerale odio di classe, in spregio ai ricchi evasori e malfattori che, in spregio alle leggi dello stato e della morale pubblica e privata, si arricchiscono in danno delle classi oppresse e strumentalizzate, con berluskarimbecillimento dei cervelli berlukoglionati.


Non mi risulta che l'odio di classe sia un reato perseguibile per legge e quindi, se Fede lo condanna, io lo applaudo. Se fosse reato, mi avvarrei del diritto all'obiezione di coscienza che da trentatrè anni viene accampato da ginecologi pseudocattolici che lo utilizzano per evitare di lavorare e magari arricchirsi con gli aborti illegali che derivano dalla strumentalizzazione abietta del diritto loro ingiustamente riconosciuto.


Viva l'odio di classe, marxiano e liberatore, democratico e livellatore, civile e progressivo, alla faccia della ricca Santanchè che condanna chi condanna la ricchezza: "i ricchi evasori sono un bne per il paese", così sproloquia l'ineffabile "signora" (?). Lei fa parte del 10% della popolazione italiana che detiene immoralmente il 50% delle ricchezze, lasciando l'85% della popolazione mondiale a (soprav)vivere con il 15% delle risorse rimanenti. Spero che possano arrivare fino a lei a spiegarle meglio la schifezza delle sue immorali elucubrazioni.


"Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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