19 ottobre 2010. L'ignominia barbarica e animalesca della legge del più forte e della giungla berluskoniana viene "legalizzata" dal Senato ad personam che approva per la seconda volta il Lodo Al fano, già bocciato giustamente (inutilmente?) la prima volta dalla Corte Costituziomale. Alla schifezza primigenia si aggiunge il secondo vituperio della retroattività, caratteristica mostruosa e repellenete che per questo nessun paese serio e civile degno di questo nome si sognerebbe mai di utilizzare nel campo del diritto e della giurisprudenza, per evidente delinquenza dell'assunto. Il Despota era riuscito nei 17 anni di pauroso conflitto di interessi consentitogli dalla fusione del suo strapotere economico con quello mediatico, politico, parlamentare e giudiziario, ad evitare la galera con le 38 leggi ad personam sfornate a getto continuo da suo parlamento ad personam, concentrato a risolvere i suoi problemi giudiziari, lasciando, per il resto, naufragare e affondare questo miserrimo paese, vilipeso da berluskoglioni, berluskimbecilli e berluskafarabutti. "La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera...Le leggi ad personam? Silvio le fa per proteggersi. Se non fai le leggi ad personam vai dentro". (Federico Confalonieri, 25 giugno 2000 e 2 novembre 2008, amico, sodale, confidente e braccio destro del (super)duce(tto) di Arcore)
Nessun ritegno e nessuna vergogna nel confessare così candidamente nefandezze e schifezze, indegne e infamanti per ogni cittadino dabbene. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)
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