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lunedì 4 ottobre 2010

"I giudici mi vogliono eliminare"

L'insano, irresponsabile, indicibile, inaccettabile, incredibile, ineffabile, ignobile, inammissibile, indecoroso "pensiero" (si fa per dire) del Dittatore ormai definitivamente deragliato dai legittimi binari di comportamento possibili per un capo di governo di uno stato di diritto, è riportato fra virgolette sulla prima pagina de La Repubblica del 4 ottobre 2010. Ormai l'Egoarca novello Nerone di tutto e di tutti, sta bruciando anche la scialuppa del suo salvataggio, necessaria ad affrontare il naufragio (speriamo) incombente della sua vita mal vissuta, che soltanto i berluskafarabutti, berluskimbroglioni e berluskimbecilli non riescono a vedere, giunta (finalmente?) al suo termine definitivo. Quand'anche fosse che le sette vite del Caimano gli possano eventualmente garantire ancora qualche giorno, mese e/o anno di persistenza sulla scena politica, per gli uomini per bene e di buona volontà, il suo ciclo di "spregiudicato e pregiudicato iullusionista...stupratore della democrazia" (Di Pietro) è ormai definitivamente , drammaticamente e tragicamente concluso. Le macerie fumanti di un'intera nazione, fatta a brandelli più di quanto già non fosse nel 1994, dopo mezzo secolo di (s)governo partitico clerico-"comunista", è sotto gli occhi di tutti quelli che sono ancora in grado di vedere, nonostante gli oppiacei della cocaina virtuale e dell'eroina videotelematica sparata direttamente nelle vene e nei cervelli decerebrati degli italioti servi, servili, servitori, Fede(li) esecutori degli ordini di un capobastone Autotelemediocratrico, ormai in balia di se stesso, della sua coazione a ripetersi e del suo vergognoso e svergoganto cupio dissolvi. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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