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sabato 16 ottobre 2010

"La cultura non si mangia"

9 ottobre 2010. Così il ministro dell'Economia ad personam Tremonti rigetta le richieste di non tagliare e togliere fondi avanzategli dal ministro della cultura ad personam Bondi. Io invece penso che la cultura se la mangerebbero volentieri le masse proletarie e sottoproletarie, affamate, necessitate e necessitanti di buona educazione culturale che non hanno mai avuto. A loro, tuttavia, il Caimano propina da sempre la sub-cultura e anti-cultura del suo ciarpame mediatico e politico, strumento di ablazione mentale e decerebrazione intellettuale, riducendo l'homo (forse) sapiens a (sicuro) berluskoglione e berluskimbecille (categoria a parte quella dei berluskafarabutti). Al danno del suo impero economico e mediatico, il Sultano Sua Emittenza di (H)ar(d)core, ha aggiunto l'infamante imperio del suo strapotere politico, legislativo e giudiziario, divenendo un monstruum unico ed extra- ordinario esempio irripetibile della mostruosità universale a livello mondiale prodotta dal coacervo dell'impasto maleodorante dei poteri, cicero pro domo sua ad personam (suam).

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