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martedì 28 settembre 2010

SPQR

27 settembre 2010. Tutti sanno, da sempre, che l'acronimo significa e definisce da duemila anni il Senato e il Popolo Romano. Tutti sanno anche che, da bambini, lo traducevamo in"sono porci questi romani" nell'infantile stupido divertimento di chi non sa quello che dice. Il bruttissimo è che oggi il ministro della repubblica Berluskoniana Leghista Bossi, in evidente mancato possesso delle sue facoltà mentali, psichiche, politiche, culturali e morali, ha definito PORCI i romani in un'assemblea pubblica alla presenza del (sor)ridente figlio delfino, dal babbo amorevolmente declassato a "trota", forse per la somiglianza del viso al pesce prescelto. Nessuno si scompone più di tanto, come si conviene a questa imbarbarita repubblica di servi, servitori, lacchè, diadochi, sicofanti, Fede(li) scodinzolini pavloviani, soddisfatti per l'osso che il padrone getta magnanimo nelle loro bocche servili. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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