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giovedì 2 settembre 2010

Berluskoni, Al Fano e Ma Va Là

31 agosto 2010. Lunga riunione (privata? pubblica? privata a uso pubblico? altro?) nel privato palazzo Grazioli di Sua Emittenza Sua Bontà Egoarca Autocrate Sultano Pantocrator Filo Muezzin Ghaddafiano Berluskoni IV. Per ore il se-dicente capo del governo, padrone della RAI e proprietario delle TV e dei giornali, si incontra a sei occhi col suo ministro della (in)giustizia ad personam Al Fano detto Lodo e il suo avocato personale e privato nonchè deputato ad personam del suo partito ad personam del PdL. L'atrocità dello scandalo di una commistione così plateale, volgare e immorale fra esigenze pubbliche e interesse privato è eclatante, inappellabile, inaccettabile, obrobriosa, dirompente, insostenibile, provocatoria, impossibile, , immonda. L'uso biecamnete strumentale delle prerogative pubbliche per fini bassamente privati e personali - salvare il Despota dalla condanna nei tribunali in cui dovrebbe essere giudicato e dalla giusta conseguente galera - è così manifesto, ostentato, prevaricato, esternato, monumentalizzato, che solo i berluskimbecilli, berluskoglioni, berluskafarabutti che votano il (super)Duce(tto) di Arcore possono ritenere lecito, giusto e commendevole il suo spregevole comportamento. Il supermegaultraextraiper conflitto di interessi grida sempre più vendetta al cospetto di dio e degli uomini di buona volontà, ormai non più (in) conflitto, ma soltanto prepotente affermazione degli interessi personali e privati più innominabili e segreti. "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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