In questi giorni d’agosto il motivo dominante propinato dal Blefaroplasticato Kalotricofilo B. è la riforma giudiziaria, valida perché così la voleva anche Giovanni Falcone, mostruosamente ammazzato nel 1992 insieme alla moglie, giudice anch’essa e alla scorta nello spettacolare attentato di Capaci, che distrusse anche decine di metri di autostrada.
Come può la Testa Asfaltata di Al Tappone Cainano pensare di potere soltanto pronunciare il nome di Falcone, dopo aver recentemente osannato letteralmente come eroe il suo ex stalliere/factotum della sua villa di Arcore Mangano, morto in galera dove scontava due ergastoli per omicidi di mafia? Giustamente Di Pietro lo invita a non nominare il nome di falcone invano: è come se il diavolo nominasse e inneggiasse all’acqua santa! Eppure…Anche il sodale braccio destro di B. Dell’Utri ha definito eroe il Mangano, ma la predica viene dal pulpito di chi, già condannato con sentenza passata in giudicato (fallimento ecc.), si è già beccato anche 9 anni in primo grado per reati mafiosi (i soliti magistrati comunisti e faziosi!)
B. purtroppo è al di sopra (o al di sotto) e comunque al di fuori delle leggi, perché il recentissimo lodo ad personam Alfano, ministro della giustizia ad personam di B. garantisce l’impunità all’attuale capo di governo B., caso unico in tutto l’orbe terraqueo e nella storia umana di tutti i tempi! La logica di B. è talmente soggettiva e personale da risultare incomprensibile e imperscrutabile. Perché, se no, il divorziato B. dovrebbe rifarsi al magistero del papa per definire i limiti della prossima legge che negherà l’eutanasia? Perché i (dis)valori cattolici, che non valgono per lui, devono essere imposti a me che sono ateo e comunque diversamente credente? Mistero mistico, glorioso e gaudioso che dio (se esiste) ci aiuterà sicuramente a svelare.
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