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martedì 12 agosto 2008

La micidiale ipocrisia della chiesa cattolica

Il cardinale Bagnasco, presidente della CEI, pontifica (16 luglio 2008) a nome e per conto della sua chiesa e dei suoi privati e personali valori morali che “non si può eliminare una vita per sentenza”. Si riferisce a quella di un tribunale della Repubblica Italiana che autorizza il padre di Eluana Englaro a staccare il sondino che tiene in “vita” il corpo della figlia morta da 16 anni! La chiesa nega che l’uomo sia libero di darsi la morte: le riconosco il diritto di affermarlo, per se stessa e i suoi fedeli; glielo contesto quando si trasforma in arrogante, prepotente, apodittica, autoreferenziale, dogmatica imposizione di pretesa validità per tutti, credenti, diversamente credenti, non credenti. In questo caso la libertà della chiesa cattolica apostolica ecumenica romana deve prendere atto del limite insuperabile posto dal riconoscimento doveroso della libertà di pensiero e di opinione. Il pastore può proporre e/o imporre alle proprie pecorelle, che tali si riconoscono, di non suicidarsi, ma non lo può imporre a chi non riconosce pastori perché non si ritiene pecora (senza voler offendere i mansueti e utili ovini!). Io non propongo – e tanto meno impongo – il suicidio a nessuno, ma proprio per questo devo rinviare drasticamente al mittente cattolico la pretesa arrogante di ergersi a giudice unico dei miei comportamenti morali. Esigo il riconoscimento del diritto alla libertà di scelta che è propria dell’uomo da quando ha scienza conoscitiva e coscienza morale. Pretendo rispetto assoluto, totale e indiscutibile della mia libertà che non riconosce altri limiti se non quelli della libertà altrui. Nessuno mai perciò si immagini di poter imporre la strada a senso unico dei suoi dognatici valori, fosse anche il papa o lo stesso padre eterno. Anche in questo caso sarò soltanto io a dovermi e potermi arrogare il diritto di decidere se ammazzare mio figlio Isacco, perché così me lo ordina il mio dio o contestargli l’immoralità e inaccettabilità del suo ignobile comando! Insomma: non è Dio che fonda la morale e tanto meno i suoi interpreti, più o meno autorizzati, ma è l’Uomo che rende possibile pensare a dio, fondandolo sulla propria scelta etica. Non è Dio che fonda e garantisce il Bene, ma è l’uomo che facendo il bene, garantisce la possibilità di pensare agli dei (per altro il grandissimo Kant lo ha già detto molto meglio più di due secoli or sono…). La chiesa impari e ascolti da beppino Englaro la sua magistrale parola:” Non voglio insegnare niente a Bagnasco che ha il diritto di esprimere la propria posizione che ricalca il magistero della chiesa”. La chiesa faccia sua l’affermazione di Beppino e la smetta, una volta per tutte, di pretendere di insegnare niente a nessuno e /o comunque di imporre i propri discutibilissimi e inaccettabili valori a chi non può, non vuole e non deve riconoscersi in essi.
Da migliaia di anni continuiamo a soffrire per le violenze perpetrate in nome delle religioni: è ora di finirla! E’ l’uomo che ha creato dio e l’uomo, finalmente, deve eliminarlo finchè continuerà a manifestarsi come portatore di dolore, sofferenze e violenze. L’associazione talebana Scienza e Vita ha definito la decisione dei giudici milanesi “la prima esecuzione capitale della storia repubblicana italiana”. Denuncerò l’associazione alla Procura della Repubblica competente per territorio per le eventuali ipotesi di reati eventualmente commessi nei confronti della magistratura giudicante di una nazione che si definisce ancora come libera e sovrana e soprattutto come stato di diritto.

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