31 ottobre 2014. Struggente appello di Paolo Rumiz su La Repubblica odierna per la riabilitazione dei soldati condannati a morte e fucilati al fronte per presunti tradimenti di fronte al nemico nelle trincee della I guerra mondiale di cento anni fa. L'Italia è l'unica nazione a non averlo ancora fatto, a differenza di Francia, Germania, Gran Bretagna e altri.
A Cercivento, in Friuli, il sindaco ha rischiato l'accusa di apologia di reato per avere eretto un monumento a quattro soldati passati per le armi nel 1916: avevano proposto l'assalto al nemico di notte, e non di giorno come era stato deciso. Furono per questo giustiziati (?) per disobbedienza!
Il nipote, militare di carriera di Gaetano Ortis, uno dei fucilati, chiederà, settant'anni dopo, la revisione del processo, ma il tribunale militare di Roma risponderà con una beffa che resterà nella storia: la domanda non può essere accettat "perchè non presentata dall'interessato" (sic!).
Nessuno toccherà i veri responsabili della disfatta, come i generali Capello e Badoglio, che sarà addirittura promosso!
Un minimo di giustizia per chi fu fatto fucilare da Andrea Graziani perchè l'aveva guardato con la cicca in bocca! A guerra finita l'assassino fu trovato morto lungo la ferrovia dopo il passaggio del suo treno.
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