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giovedì 16 ottobre 2014

Alfano lodo e antigay

    "La goffa stretta burocratica del ministro dell'Interno Alfano sulle unioni civili contrate all'estero ha il fondamentale torto di non riuscire a rappresentare più niente, non il governo, non il dibattito in corso, non l'evoluzione dei costumi, non la inarrestabile globalizzazione delle attitudini e perfino delle abitudini. Come voler fermare il mare con un rastrello..." (Michele serra, La Repubblica, 8 ottobre 2014)
    Il colpo finale all'ottusità antistorica, reazionaria, illiberale e omofoba di Alfano e di chi la pensa come lui, compreso il suo ex capo Berluskoni Silvio, ormai criminale delinquente pregiudicato e condannato con sentenza definitiva passata in giudicato, l'ha data la chiesa per bocca del suo papa e dei suoi vescovi e cardinali. Hanno aperto alle unioni di fatto e alla comprensione amorevole e amorosa  delle diversità, sale delle umanità.
    A questo punto, anche il Sultano di (H)Ar(d)core si è accodato, alla ricerca spasmodica di voti necessari alla sua sopravvivenza politica e spinto dalla sua fidanzatina Francesca Pascale, che lo ha fatto incontrare anche con Vladimir Luxuria, prestatosi alla sceneggiata invereconda.
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile" (Quintiliano)

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