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sabato 1 marzo 2014

Il "santo" vendicatore assassino

    Il 25 febbraio 1994, Baruch (Benedetto) Goldstein, medico e colono ultraortodosso, fondamentalista e talebano israeliano di religione ebraica, irruppe nella moschea di Abramo a Hebron - 120.000 Palestinesi di religione islamica e 400 "coloni" (?) israeliani di religione ebraica - e massacrò sterminandoli con un fucile mitragliatore M-16 (che gli israeliani di religione ebraica imbracciano normalmente in completa legalità secondo le Leggi dello stato sionista) i credenti mussulmani inginocchiati sui tappeti per pregare. 29 i morti e un centinaio i feriti.
    Sulla sua tomba, eretta a mò di mausoleo, i suoi camerati scrissero che Goldstein "diede la propria vita per il popolo ebraico, perla Torah, per la patria ancestrale" e che la sua persona "fu innocente, pura di cuore, santa"
    Nel 1997, il rabbino capo delle scuole religiose ebraiche, Yitzhak Ginsburg, descrisse così il gesto del (così definito) santo Goldstein :" La sua azione nella moschea adempie i comandamenti essenziali della legge religiosa, tra cui l'obbligo di vendicarsi sui non ebrei, di sterminare gli appartenenti al seme di Amalek, di santificare il Nome Divino". Il massacro nella moschea ha permesso di capire chiaramente "che la vita di un ebreo è preferibile alla vita di un non ebreo". Per gli ebrei ortodossi e ultra, i comandamenti (che pure vietano di uccidere, di non rubare le terre altrui) perdono valore.
    Il rabbino Yussuf Ovadia, capo del partito Shas che governaqva con Barak, proclamò il 5 agosto 2000 che :"E' scritto nel talmud che Dio si è pentito di aver creato gli arabi serpenti".
    Dal 1948 milioni di palestinesi inermi, disarmati, indifesi, sono letteralmente nelle mani di psicopatici come il santo Goldstein e il giovanissimo assassino di Rabin! Da 66 anni milioni di persone, un intero popolo di palestinesi arabi mussulmani deve sottostare, impotente, alle violenze omicide e genocide di assassini psicopatici di religione ebraica che li massacrano, convinti di rispettare e applicare la Legge di (del loro) Dio. Inch Allah! Mash Allah!

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