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venerdì 20 aprile 2012

"La maledizione televisiva"

    "...Se la Prima Repubblica era fondata sul lavoro, come recita anche l'articolo 1 della Costituzione, la Seconda Repubblica è fondata sulla TV: sioè sulla formazione e sulla raccolta del consenso attraverso la tv. E per Berlusconi questo è un dogma assoluto. E' una verità rivelata, una stella polare, oltre che naturalmente una fonte inesauribile di guadagno e quindi un "oggetto oscuro" di interesse privato. Al confronto della "questione televisiva", aperta orami da più di trent'anni, anche lo scandalo dei finanziamenti pubblici ai partiti diventa in fondo una bagattella da squallidi tesorieri-faccendieri. Qui c'è ben altro. C'è, dal '94, un partito-azienda che s'è costituito per supplire alle coperture di cui aveva goduto fino allora da parte del vecchio CAF (il sistema di potere con a capo Craxi, Andreotti e Forlani) e per difendere gli affari personali del suo leader.  Altro che cartellina "The Family" scoperta nella cassaforte leghista: Umberto bossi, i suoi figli, i suoi congiunti e tutti i suoi sodali, sono soltanto piccoli epigoni dei fasti berlusconiani..." (Giovanni Valentini, La Repubblica 18 aprile 2012)

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