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domenica 4 marzo 2012

Ancora sulla pratica criminale della "detenzione amministrativa" in Israele

Secondo il rapporto 2008 del relatore ONU John Dugard "dalo 1967 sono stati imprigionati più di 700000 palestinesi fra i quali 376 bambini, 118 donne e 44 membri del Consiglio Legislativo Palestinese" vale a dire il Parlamento della palestina!


Il 9 luglio 2008 il Presidente del Consiglio Europeo Jean-Pierre Jouyet ha invitato "Israele a intraprendere iniziative significative, in particolare come priorità la liberazione di donne, bambini e rappresentanti regolarmente eletti che si trovano in prigione o in detenzione amministrativa".


La cosiddetta "detenzione amministrativa" si basa sulla Legge sull'Autorità in Stato d'Emergenza emanata nel 1945 dalla Gran Bretagna che esercitava il mandato sulla Palestina. Quindi lo stato di Usraele spaccia oggi per legali, comportamenti criminali basati su una legge coloniale elaborata dalla Gran Bretagna per far fronte al terrorismo ebraico sionista che mirava alla costituzione dello stato di Israele attraverso la violenza e la criminalità organizzata!


Lo stato di emergenza che supporta e giustifica la "detenzione amministrativa" è CONTINUATIVAMENTE in vigore dalla fondazione dello stato israeliano dal 15 maggio 1948! E' stato usato soltanto dall'Inghilterra in Irlanda del Nord, in Sudafrica contro le popolazioni africane fino alla sussistenza dell'apartheid e dagli USA a Guantanamo, per stroncare, in modo criminale ma formalmente "legalizzato" (?) la resistenza delle popolazioni occupate militarmente.


La palestinese Hana' ash-Shalabi, 29 anni, è soltanto una delle ultime vittime, in sciopero della fame dal giorno del suo arresto illegale il 16 febbraio. Nel frattempo è stato ricoverato in ospedale per evitarne la morte, Khader Adnan, panettiere di Jenin di 33 anni, in detenzione amministrativa e sciopero della fame dal 17 dicembre 2011.


Questa è la realtà quotidiana vissuta dalle popolazioni invase della Cisgiordania e della Palestina occupata militarmente dallo stato sionista di Israele: no comment!

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