martedì 26 gennaio 2010
Le bugie del Grande Fratello
Il 25 gennaio 2010 un concorrente dell'ineffabile trasmissione televisiva del Grande Fratello viene cacciato perchè avrebbe bestemmiato senza volerlo. "L'opinione pubblica è forgiata da modelli televisivi guardoni e limitrofi alla pornografia come il GF sempre più grottesco nelle pulsioni virtuali esibite...sottobosco dello spettacolo...che raggiunge picchi di volgarità inauditi" (Gad Lerner, La Repubblica 27 gennaio 2010). La bestemmia permanente di un (sotto)prodotto come il GF che lede gravemente la dignità umana di chi vi si sottomette, si permette di censurare la bestemmia (che per altro nessuno ha sentito) inconsapevole di un cittadino italiano. Il padrone di Mediaset nonchè capo del governo, fa finta di genuflettersi all'Autorità dei preti come se la Repubblica Italiana fosse una sua proprietà privata e non lo stato di diritto laico e sovrano che ancora dovrebbe essere a tutti gli effetti. Papi, il Cavaliere di Hard Core, vuole e deve ingraziarsi le gerarchie cattoliche allo scopo di evitare condanne per la sua frequentazione di minorenni e consuetudine ai rapporti mercenari (anche tralasciando le ben più gravi imputazioni giudiziarie dalle quali si è immunizzato con le decine di leggi ad personam suam raggiungendo la totale impunità permanente). Per questo obbliga la sua azienda privata a cacciare un - presunto, ipotetico, virtuale - bestemmiatore e riduce l'Italia a una ignobile provincia vaticana, zuava, pontificia e papalina. Ad maiorem gloriam dei: o no? Il corto circuito del conflitto di interessi a scapito e danno gravissimo degli interessi pubblici e nazionali ha ormai raggiunto un livello non più sopportabile: chiediamo all'Europa aiuto, se non riusciamo più, da soli, ad uscire fuori da questo incubo!
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