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venerdì 22 gennaio 2010

"La negazione di Dio sfigura la libertà umana"

Così papa Benedetto XVI, Sovrano Pontefice e Santo Padre, al secolo Joseph Ratzinger, in questo mese di gennaio anno Domini 2010. Lui è ufficialmenete, formalmente e letteralmente Vescovo di Roma, Vicario di Gesù Cristo in Terra, Successore del Principe degli Apostoli, Primate d'Italia, Arcivescovo e Metropolita della Provincia Romana, Sovrano (assoluto) dello Stato della Città del Vaticano, Servo dei Servi di Dio: per fortuna (o per grazia del - suo - Dio) ha rinunciato al titolo di Patriarca dell'Occidente! Io non sono cristiano e tanto meno cattolico: ho chiesto lo "sbattezzo" perchè non ritengo giusto e moralmente lecito essere ritenuto tale dalla Santa Apostolica Ecumenica Cattolica Chiesa Romana soltanto per il fatto - per me totalmente insignificante e di cui nessuno, nemmeno la chiesa, può in alcun modo ritenermi responsabile - di essere stato battezzato a due giorni di vita subendo, innocente, l'inaccettabile, prepotente e violento pedobattesimo! Pur tuttavia qualcosa mi accomuna almeno per un titolo che posso accampare di mantenere in comunione col Vicario di Gesù ecc., ecc., ecc. : siamo ambedue dottori in filosofia, ambedue già docenti di storia della filosofia, lui in Germania dopo aver svolto il servizio dovuto nella Hitler Jugend e io in Italia dopo essermi divertito a partecipare alla vita dell'A(ssociazione) S(coutistica) C(attolica) I(taliana). Orbene, il filosofo Ratzinger afferma pretenzioso, apodittico e autoreferenziale che "la negazione di Dio sfigura la libertà umana". Il filosofo scrivente, per il puro piacere epistemologico della contraddizione e della ricerca della Verità (e/o, meglio, della verità) afferma che "l'affermazione di dio sfigura la libertà umana": sfido chiunque a dimostrarmi la validità indiscutibile dell'affermazione papale e/o l'inaccettabilità assoluta della mia speculare e binaria dichiarazione. Attendo (e attenderò inutilmente) che qualcuno mi convinca della Assoluta Verità e Dogmatica Veridicità dell'opinione papale, necessaria e sufficiente ad inficiare la verità relativa e scientifica veridicità della mia opinione. Io non pretendo che prevalga la mia e non mi sogno certo di imporla al papa che è libero di credere in chi vuole come ritiene più opportuno. Glielo concedo volentieri a patto che mi riconosca il mio buon diritto a non ritenermi impegnato personalmente nell'accettare le sue - discutibilissime - apodissi. La smetta il papa e i suoi servi del Servo dei servi di Dio di pretendere di imporre la sua "verità" a chi ne coltiva altre ugualmente ragionevoli e dignitose (secondo me decisamente migliori, utili e produttive di vita democratica e liberale!). "Unicuique suum" (a ciascuno il suo) : vale anche per il papa, che pure lo scrive da un secolo e mezzo, ogni giorno, sulla prima pagina del suo giornale quotidiano L'Osservatore Romano. Gli auguro anche e mi auguro, per il bene di tutti, di non prevalere perchè faccio mio l'altro motto gemellare "Non prevalebunt" (non prevarranno) che accompagna il siamese sull'Osservatore. Inch Allah! Mash Allah, sempre che dio esista, ma non ne vedo segni tangibili, tanto più a pochi giorni dall'inferno del terremoto haitiano che conferma - quasi - scientificamente l'inesistenza di ogni dio buono e onnipotente. Se dio esiste o è cattivo, o è impotente: non si scappa dal filosofico logico dilemma cornuto! Attendo spiegazioni.

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