“Il leader chiedeva e profetizzava il potere assoluto, con il 45% dei voti per sè e l’alleanza della Lega oltre il 50%. Questa era la soglia politicamente sacra, la seconda presa del potere in un anno, la misura che trasforma il consenso in adesione, il governo in comando e il comando in dominio...”Il PDL è al 46%” aveva garantito il premier il 6 maggio. “Siamo sopra al 40%” aveva aggiunto il 16 maggio. “Alle europee i sondaggi ci danno al 45%” aveva spiegato il 23 maggio.”Gli ultimi sondaggi parlano di un PDL al 45% e io sono certo che sarà così” aveva concluso il 30 maggio. Non è andata così e il PDL ruzzola dieci punti più in basso della profezia, perdendo il 2,1% rispetto alle politiche. Soprattutto si infrange il mito dell’invulnerabilità del Capo, condannato a vincere sempre, dopo la riconquista che lo ha riconsacrato premier nel 2008” (Ezio Mauro, pag. 1 de La Repubblica 9/6/09).
Non mi risultano dichiarazioni del (super)duce(tto) di Arcore il giorno dopo le elezioni del 7 giugno, di fronte al miserrimo, per lui catastrofico 35% di voti faticosamente raggiunti. Le macrobugie cominciano a fare acqua, “coglioni e imbecilli” che lo votano cominciano a recuperare un minimo di lucidità razionale dopo la sbornia telemediocratica “insufflata” (secondo la terminologia propria del Padrone delle Ferriere di Arcore) dal Mago di Cologno Monzese nelle disponibili teste del Popolo della Libertà (quale? di chi? per cosa?). Attendiamo nuove, più adeguate e consone superbugie a orologeria, nella speranza che facciano sempre meno effetto. Forse siamo all’inizio del principio della fine dell’Imperatore: era ora, anzi l’ora è già passata...
P.S. – Gravissima la notizia – passata del tutto inosservata – della chiusura agli elettori del seggio n. 62 di Portici, dove, alle 19,25 di domenica 7 giugno si presenta a votare la famiglia Letizia al gran completo, scortata da auto civetta della Polizia di Stato e agenti motociclisti: perchè? Gli elettori presenti vengono bloccati fuori del seggio, che viene chiuso a completa disposizione della famigliola intima del Presidente B., quella di “Noemi Papi Silvio”. Inutili, ancorchè vigorose, le proteste. La presente vale come denuncia alla Procura della Repubblica competente per territorio, affinchè verifichi la sussistenza delle ipotesi di reato relative al fatto inaudito, incredibile e sconcertante. Il presidente del seggio che ha disposto al chiusura – momentanea – pro domo Letizia, deve rispondere di questo abuso in ipotesi di reato al magistrato competente. Se nessun altro cittadino lo richiederà, formalizzerò personalmente l’esposto-denuncia alla Procura della Repubblica.
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