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martedì 10 febbraio 2009

L'abiezione di coscienza di Berluskoni

Le ultimissime dichiarazioni del superduce(tto) di Arcore dettate dalla sua “abiezione di coscienza” (Ellekappa pag. 2 de La repubblica 8/2/09), lasciano basiti:” Necessario riformare la Costituzione (che è poi il suo unico vero reale scopo al quale, adesso, viene anche subordinato strumentalmente il corpo di Eluana, N.d.R.)...fu scritta dai filosovietici...A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità (ce l’ha col padre ci Eluana, N.d.R.)...Così non vado più avanti: devo sapere se comando io o qualcun altro...(pag. 2, La Repubblica 8/2(09).
Ormai ogni problema viene utilizzato per affermare l’atroce e dannosa bulimia di potere sconfinato, senza limiti nè controlli, di cui il Signore e Padrone di Arcore ha fame sempre più insaziabile e incontrollabile. Qualsiasi occasione e pretesto è adoperato per instaurare e consolidare il regime nazi(onalsociali)sta telemediovideoautoplutocratico affermato dal Carismatico Unto del Signore Berluskoni Silvio. Il suo ingordo, vorace, incontentabile, inesauribile e inestinguibile potere mercantile, egoarchico, padronale, aziendale, populistico, demoscopico senza fondo lo spinge allo sfascio sempre più irreversibile dello Stato Costituzionale e della sua Legge Fondamentale. Il Signore di Arcore sproloquia di salvataggio dalla “condanna a morte” di Eluana, mentre si prepara a privarci dell’ultimo diritto indisponibile di cui eravamo in possesso: quello di vivere e/o morire. Il Disegno di Legge che le sue truppe cammellate, capitanate dal presidente del senato (meglio conosciuto come Lodo Schifani) ad personam si apprestano a imporci in 3 giorni (così dicono loro) ci condannerà a “vivere” in eterno, cadaveri attaccati a macchine sempre più diaboliche e sofisticate, che ci pomperanno, con sondini endonasogastrici e/o parentali, con prepotenza e violenza, medicine nello stomaco, lo evacueranno dalle feci e svuoteranno le nostre vesciche dalle urine, ci pomperanno aria a forza nei polmoni, per la gioia e il guadagno degli industriali come l’imprenditore Berluskoni.
Io non voglio essere condannato a vivere, se non posso e non voglio più farlo: l’ho già scritto da tempo nel mio testamento biologico olografo, reso pezzo di carta nell’incivile paese demenziale di B., ma validissimo nelle altre civilissime democrazie europee e mondiali. Lì mi trasferirò per morire dignitosamente, quando sarà arrivato il mio momento, alla faccia di chi vorrebbe impedirmelo, in nome del suo dio terrifico e terrificante, preteso padrone immorale della mia vita e della mia morte, autocratico dispensatore di vita artificiale e autoreferenziale rin-negatore di morte naturale. L’Apocalisse sarà compiuta in Italia contro tutte le leggi e ogni morale, che continueranno fortunatamente a vivere in tutta Europa a garanzia dei miei diritti inalienabili e indisponibili di persona umana e di cittadino!
Resistere! resistere! resistere!

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