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martedì 10 febbraio 2009

La morte di Eluana

Eluana Englaro, vittima a 18 anni di un letale incidente automobilistico il 18 gennaio 1992 e rimasta per ben 17 anni in stato vegetativo permanente irreversibile è morta alle ore 20,20 di lunedì 9 febbraio 2009, mentre il Parlamento che le aveva impedito di morire, nonostante e contro la sua volontà e quella dei genitori che la rappresentavano a tutti gli effetti, legiferava a tappe forzate e in tutta fretta assolutamente extra ordinaria, al fine di negarle ulteriormente il suo diritto a una buona morte. E’ finalmente terminato lo scempio di un corpo, mantenuto artificialmente in vita forzata e strumentalizzato bestialmente dalla Chiesa Cattolica per affermare i suoi (per me falsi) valori e dai suoi servi ipocriti pseudocattolici (come il divorziato bigamo consenziente di aborti padrone di televisioni e per questo capo del governo Berluskoni) con truppe cammellate al seguito. Il superduce(tto) di Arcore, a corpo ancora caldo di Eluana appena morta, sproloquia ancora di “cultura della morte che prevale su quella della vita”, rovesciando oscenamente i valori fondamentali di libertà che fino a oggi ci hanno garantito il diritto alla vita e alla morte della vita che non sia più tale. L’ululato delle gerarchie cattoliche incitanti le canee delle proprie pecorelle scatenate nel ludibrio della prepotenza e della prevaricazione, continua a propalare la pornografica accusa di assassinio e di assassini scagliata addosso al Presidente della Repubblica e a tutti quelli che hanno tentato di mantenere in vita il residuo dello straccio di Stato di diritto che, ancora per poco, potrà essere e rimanere la Repubblica Italiana. Addio Eluana e onore eterno al padre Beppino, eroe civile dell’ultimo combattimento per la libertà e per la difesa dei diritti fondamentali irrinunciabili e indisponibili, senza i quali la vita umana non vale la pena di essere vissuta!

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